Banda dalle origini storiche quella di Conversano, la seconda ad essere costituita in Puglia, appena un anno dopo la nascita del concerto bandistico di Acquaviva delle Fonti. A quanto risulterebbe da antichi atti, ma soprattutto dalla tradizione popolare, a costituire una prima banda fu nel 1798 il conte di Conversano della casa degli Acquaviva d’Aragona, potenti signori fedelissimi al Viceré di Napoli per i quali le fanfare, prime bande artigianali, aprivano il cammino del loro esercito. Notizie più certe sulla banda di Conversano si hanno a partire dal 1811, quando si costituì un primo gruppo di musicisti che nel 1832 si trasformò in un'istituzione stabile e non più «provvisoria ed avventizia». A guidarla in quelle stagioni artistiche fu il maestro di cappella Vitantonio Lavolpe, già autore di inni giacobini durante la rivoluzione napoletana del 1799. Tuttavia, il primo documento ufficiale in cui si parla di un concerto bandistico, porta la data del 1854, anno in cui ne assunse la direzione il maestro Alfredo Boniconti, al quale nel 1856 successe il maestro Gru. Nell’Ottocento, insieme con la banda municipale si affermò anche una discreta scuola musicale, che contribuì alla formazione di numerosi musicanti e solisti che in seguito conobbero una fulgida carriera. Celebri sono rimasti i concerti tenuti dalla banda di Conversano la domenica nella Villa Garibaldi. Con l’avvento dell’epoca fascista la banda subì però numerose traversie, anche se proprio a questi anni risalgono le figure di insigni maestri che calcarono il podio della banda. Già a partire dagli ultimi anni dell’Ottocento, si erano distinti i maestri Fusco, Chiaffarelli, De Santis, Sportelli e Franco Galeoni. Il periodo più brillante del concerto bandistico di conversano resta però quello legato al maestro Giuseppe Piantoni (Rimini 1890 - Conversano 1950), che diresse la banda nelle stagioni artistiche 1925/1928; 1934/1938 e 1940/1949. Piantoni fu certamente il più prestigioso dei maestri passati dalla banda di Conversano, un nome degno di una tradizione che aveva visto alternarsi alla direzione i maestri Orsomando (padre della famosa annunciatrice televisiva Nicoletta) e Marincola padre. La banda di Conversano ritrovò con Piantoni  stabilità e prestigio: a lui si devono stagioni concertistiche esaltanti in tutte le piazze del Sud e brani musicali ormai entrati nella leggenda, come le marce sinfoniche Vita pugliese e Medea o le composizioni I mietitori e L’amore che torna oppure i cosiddetti pot-pourri Rossiniana, Verdiana e Belliniana, collage di opere dei maestri del melodramma italiano trascritti per banda. Il concerto bandistico di Conversano fu poi diretto da altri eccellenti maestri, come Milella, Lufrano, Patanè (padre del soprano Francesca), che diede un taglio lirico sinfonico alla banda nel 1960; Ligonzo, Rosiello, Polito, Centofanti, Marincola figlio, Marmino e Galluzzi. Vale a questo punto la pena disegnare un breve tratto della figura del maestro Piantoni: riminese di origine ma trapiantato al sud all’età di 35 anni, dieci ani prima fu processato per diserzione durante la Prima Guerra mondiale, ma subito assolto con una sentenza singolare, pronunciata dal generale della Corte Marziale: «Gli artisti hanno ben altro da pensare che fare la guerra». Direttore dal grande temperamento artistico, trascrittore, concertatore e compositore di opere liriche e marce sinfoniche, ha quasi sempre diretto senza spartito, contando su un’eccezionale memoria musicale. Famosissime le sue marce, tra cui la più celebre e la più eseguita dai concerti bandistici è Vita pugliese, composizione dalla serenità cristallina che evoca un’atmosfera festiva ed insieme sofferta ed odorosa di lavoro. Per i meriti artistici del maestro Piantoni nel 1986, anno della sua rifondazione, l’Associazione Culturale Musicale «Giuseppe Piantoni» ha voluto assumere il nome ed un esclusivo principio statutario per effetto del quale ha il diritto di concedere il patrocinio «Giuseppe Piantoni» al Concerto Bandistico che ne abbia fatto qualificata istanza di utilizzo ed abbia poi dimostrato di esserlo. Per la prossima stagione artistica 2011 la banda si presenterà con questo organico solistico:   Salvatore Matteo (flicornino concertista), Giuseppe Pedali (flicornino solista); Antonio Maggiore (flicorno soprano), Massimiliano Crespino (flicorno tenore), Luigi Francioso (flicorno baritono), Francesco Maggiore (clarinetto concertita). Confermata più che mai la direzione al maestro Vincenzo Cammarano. Il professore Cammarano ha arricchito la sua esperienza artistica attraverso numerose espressioni musicali in ambito bandistico, orchestrale e teatrale. Ha studiato clarinetto al Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli sotto la guida del maestro Giovanni Sisillo conseguendo numerosi premi, tra i quali il primo premio assegnatogli dalla «Soroptimist international Association». Sotto la guida del maestro Alfredo Cece si è dedicato agli studi di armonia e strumentazione e successivamente a quelli di direzione d’Orchestra, frequentando il corso di alto perfezionamento tenuto dal maestro Donato Renzetti presso l’Accademia di Pescara. Ha diretto alcuni dei più importanti complessi bandistici: Acquaviva delle Fonti, Manduria, Montemaggiore, Mottola, Fisciano, Salerno, Taranto e Regione Abruzzo e per i suoi meriti artistici in ambito bandistico ha ricevuto il diploma A.M.B.I.M.A. a Roma, il premio (Bacchetta d’Argento) il premio «Amat» al Concorso «Interexpo Music» di Pesaro e il primo premio al concorso «Città di Borgia» con il complesso bandistico Città di Salerno. Ha guidato per molti anni l’Orchestra Giovanile della Campania e ha tenuto concerti in Italia ai Festival di Ravello e di Agnone, dirigendo anche in Venezuela, Spagna, Ungheria, Romania e Russia. Ha collaborato con i teatri “G. Verdi” di Salerno, Massimo di Palermo e Teatro di Costanza; con la RAI di Napoli e Radio Capital Venezuela. Ha ricevuto la nomina di direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica di Sibiu e ha diretto numerose opere liriche tra le quali Cavalleria Rusticana, Boheme, Traviata e Rigoletto. Ha inciso numerosi cd, composto musiche per banda, coro ed orchestra e ha tenuto corsi di formazione orchestrale. Attualmente è titolare della cattedra di Teoria e solfeggio al Conservatorio di musica di Salerno. Ad organizzare la banda, dal 2009 è Enzo Blaco.