Ass. Cult. Fondo Verri - Presìdio del libro di Lecce, presenta:  

Luoghi d'Allerta – 9° edizione

visite ed itinerari culturali e di spettacolo del Fondo Verri

dal 21 Agosto al 25 Settembre 2011

 

http://luoghidallerta.blogspot.com

 

Con il sostegno e il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, delle Amministrazioni Comunali di Aradeo, Castro, Giurdignano, Veglie e dell'Unione dei Comuni del Nord Salento

 

“Quella volta… le biciclette di Bodini”

 

(…) Domani 63 biciclette torneranno a percorrere le strade della pianura salentina.

Ma biciclette che non si può immaginare senza averle viste;

biciclette con le ossa di fuori, tenute su a furia di spaghi:

telai di tavole, sellini senza forma, manubri e ruote arrugginiti,

pedali che cigolano come carrucole d’un pozzo.

Biciclette d’uno squallore,

così metafisico che sembra impossibile che non abbiano un anima.

Vittorio Bodini

da L’Arneide ultimo atto - Maggio 1951

in Barocco del Sud - Besa

 

Quinta visita – Aradeo, Centro Storico

Domenica 18 settembre, l'appuntamento è nel centro storico di Aradeo Piazzetta Indipendenza. Ad accompagnare il pubblico il prof. Giovanni Marchese e Michele Bovino e gli artisti Raffaella Aprile, Cinzia Marzo, Lamberto Probo, Rocco Nigro, Silvia Gallone, Luigi Panico,Donatello Pisanello e tanti altri amici per un omaggio a Pino Zimba.

Nel corso della serata la lettura di un brano di Annamaria Ortese dedicato alle Tabacchine del Salento. A chiudere la serata lo spettacolo “Curcitumbule (Capriole)” con Antonio Calò e Mino De Santis. «Due angeli in scena. Anzi, un angelo e un arcangelo. Oppure due diavolacci, o ancora due artisti, il bianco e il nero, amici dai tempi delle medie, si esibiscono in scoppiettanti “curcitumbule”,  cioè “capriole”. Storie di nobili e cafoni, ladri e “majati”, tra canti e “cunti”. Una chitarra, una sedia e due leggii, linguaggio esilarante, semplice e colorito, i due “tuglioni” (cioè tugliesi) affidano l’ispirazione nella disarmante quotidianità di una terra, il Salento, che si lascia raccontare con naturale ironia, sfiorando la satira, per voce di poveri pezzenti, “bonacci” e animali, anch’essi goliardica trasposizione della società. Partendo dalle vicende non remote di un Salento diviso in classi, narrate da un nobile orgoglioso del titolo, degli antenati appesi al muro e di “tutta ‘sta cultura”, a cui risponde un cafone, altrettanto fiero della sua dignità, s’arriva ai tempi nostri per ascoltare “la storia di Donato, ladro senza grinta” inseguito dalle guardie e dalla cassiera della Standa, trotterellando fino alla fontana della piazza di un qualsiasi paesino del Salento di pochi decenni fa, per assistere all’esacerbato amore dello studioso francese André Pascal nei confronti di una giovane donna con sette fratelli piuttosto sgarbati. E tra una capriola e l’altra, il viaggio continua a suon di “Blues delle patate”, passando per la bocca di Madame Pirania, come un susseguirsi di cartoline, scattate tra i campi, sui binari, dal bar della piazza o sotto un albero di fichi».