Per tutti coloro intenzionati a conoscere una terra, nei suoi aspetti più intrinseci, dietro lo sguardo del barocco e fuori dai labirinti ricchi di arte, si consiglia la lettura di un libro audace. “Fino alla fine del giorno” (Lupo Editore) è il romanzo d’esordio del leccese Osvaldo Piliego.  Trentatre anni vissuti fra impegni professionali che hanno rispecchiato le sue passioni come la direzione della celebre rivista CoolClub e la collaborazione con il Nuovo Quotidiano di Puglia. Utilizzando gli elementi della propria realtà, Piliego ha fuso la scrittura con la musica, un rock anni settanta, e l’idilliaca immagine di un salento baciato dal mare e accarezzato dal vento con il cupo tormento della famiglia Peschici e di altri personaggi come Danilo, Dora, Alfio, Franco, Marcello. Descrivere la loro vita è stato un brillante pretesto letterario per raccontare, in realtà, i sentimenti confusi e tormentati di un’intera generazione costretta a fare i conti con la propria coscienza. La sequenzialità degli errori commessi a causa di un’innata e incontrollata inconsapevolezza  ha generato una inevitabile e quasi inconsolabile amarezza. Sono in molti a sbagliare senza rendersene conto, generando in se stessi, un maledetto desiderio di fuga.  Piliego, donando alle parole un suono che sa di sconfitta prima ancora di combattere, narra di “giovani vite grigie che dovevano fare la rivoluzione e invece hanno fatto una professione”. Le loro rinunce sono lo specchio di una famiglia del Sud simile a tante altre disperse in una terra arida e ingannevole. Un Salento da cartolina in grado di illudere con incantevoli panorami e regalare un sano e genuino sfogo nel ballo “pizzicato”. L’autore, invece, fa decadere tutti i miti e denuncia le colpe delle statiche esistenze, quelle che si ritrovano nel pub di Settimio. Punto di arrivo e di approdo di storie confinanti fra le solitudini dei numerosi animi che lo frequentano. Sono vite tormentate quelle raccontate nel libro dove c’è chi scappa, chi torna e chi si ferma per capire cosa fare, dove stare e dove andare. Percorrere le autostrade già tracciate, possono vanificare gli sforzi di coloro che tentano, come Piliego, di intraprendere nuovi percorsi per vivere un’esistenza felice fino alla fine del giorno.

di Paola Bisconti