
Amerigo Verardi e Marco Ancona: Uniti da una prima collaborazione, tornano a suonare insieme dopo cinque anni, ora, con una seconda collaborazione che presto li porterà in studio per la registrazione di un album, Amerigo Verardi, Il Genio indiscusso del rock italiano, e Marco Ancona, chitarra e voce nei Bludinvidia, musicista cult della scena underground italiana.
La musica prende posizione nell'aria che assume consistenza e peso, intorno, ed è un tarlo che ti scava dentro. Passione e possessione.
Amerigo Verardi, parte negli anni '80 con un'avventura che sembra senza fine, tanto è grande la qualità che porta in scena. Lui è il Re, nell'atto della creazione domina lo strumento a corde, voce e chitarra, con assoluta destrezza e prontezza di riflessi, fisici e mentali, per una musica che è fresca e aggressiva, accompagnata, nell’occasione, dal sound graffiante della chitarra di Marco Ancona.
Verardi genera avventure musicali di rara bellezza, gemme rare nel panorama musicale italiano.
Dagli inizi con gli Allison Run, ai Lotus, ai Lula, dal cantato in inglese a quello in italiano il passo è breve, soprattutto perché la differenza non c'è. La musica non accusa il colpo: qualità è sempre qualità.
Verardi si è imposto nel corso degli anni come una delle icone storiche del rock made in Italy e non solo. Artista di talento, talento che gli viene universalmente riconosciuto, la stampa inglese non fa che sottolinearlo, la stampa specializzata lo pone come unico italiano accanto a figure di rilievo assai ingombranti come Syd Barrett.
Propone un sound sempre audace, che non conosce l’ingiallirsi delle pagine del tempo e che si dimostra sempre attento e nuovo, mai banale o già sentito, accompagnato da una scrittura sempre a grandi livelli, morbosa e carnale che prende peso e forma quando si agita nell’aria, mossa dallo strumento a corde, voce, che Verardi manovra accompagnandolo con le note della sua chitarra.
Beatles, il rock degli anni '70, un pizzico di blues e noise. Marco Ancona inizia il suo personalissimo percorso musicale all'età di 5 anni. L'ascolto. Questo il primo contatto. Dischi su dischi, ascolti su ascolti e l'orecchio, inspiegabilmente tende anima e corpo alla musica. Intorno ai dieci anni inizia a suonare la chitarra ed ora, come quando aveva dieci anni, continua a suonare, interessato soltanto alla musica ed ai suoni che uno strumento, la chitarra, può produrre, suoni che accompagnano melodie, che accompagnano parole. Percuotere una chitarra fatta di vene che pulsano. L'animo umano che si tende allo strumento e viceversa. Chitarrista e voce nei Bludinvidia, collabora ad una miriade di progetti paralleli, dalle collaborazioni con Stefano Scuro dei Logo, a quella con l'eruzione del genio creativo di Amerigo Verardi. Chitarrista culto della scena underground salentina, si fa portatore di un sound che paga un debito molto alto ai Beatles ed alla scena inglese, allo stesso Verardi, al rock targato anni '70, un po' rock, un po' blues, che non disdegna i suoni sporchi, a volte pesanti, a volte leggeri, del noise.
Psycho Sun: una voce al limite, fra orecchiabilità e brusio, mormorio sonoro che ondeggia fra Television Personalities, Graham Coxon e Tom Verlaine. Gli Psycho Sun attivi dal '94, sono una band indie con venature noise, della provincia di Lecce, precisamente della marina di Frigole.
La loro è una musica che fa del "rumore", del "mormorio", nel senso buono dei termini, i suoi cavalli di battaglia, affondando le proprie radici fra i Velvet Underground di Lou Reed, i Clash di Joe Strummer e i Television di Tom Verlaine.
Non manca, però, di tendere l'orecchio alle sonorità in stile Cure, o, ancora, all'asprezza ed allo stridere dei The Hives, come dimostra la traccia dal titolo "A new toy". Ma si può anche riscontrare quasi una certa vena alla The Smiths misti ai Television Personalities.
Band dal sound tipicamente anglo/americano, capitanata dal dj Tobia Lamare, voce e chitarra del gruppo composto, inoltre, da Cicci - Guitar, Osvaldino - Drums, Antonino - Bass.
Spesso accostati dalla stampa, non a torto, ai Pixies, vantano importanti esperienze, come la partecipazione al Tora Tora Festival o l'esibizione al Metro Club di Londra.
Spread Your Legs: «Posso accettare il caos dentro me, ma non sono sicuro che il caos accetti me».
Così diceva Bob Dylan. Queste erano le sue parole e questo vivono gli Spread Your Legs.
Consapevoli del caos dentro di loro e del caos che li circonda, che è ovunque, lo assimilano nella loro musica dando vita ad un mix travolgente fra indie rock e caos. Musica del Caos per gli Spread Your Legs. Musica del Caos fatta ad arte. Miscela che dal vivo diventa qualcosa di incontenibile, rispettando il disastro, il caos, tengono fede al loro motto, “Inside the Disaster”, ci danno dentro, massacrano l’aria a suon di indie rock e disastro, la calpestano col suono. Devastano. Libertines, The Fratellis, Block Party, Franz Ferdinand, l’indie è ovunque e fuoriesce dalle loro dita, percorre gli strumenti, è nell’aria e, ad un certo punto, sembra che anche l’aria intorno balli.
Francesco Aprile
La musica prende posizione nell'aria che assume consistenza e peso, intorno, ed è un tarlo che ti scava dentro. Passione e possessione.
Amerigo Verardi, parte negli anni '80 con un'avventura che sembra senza fine, tanto è grande la qualità che porta in scena. Lui è il Re, nell'atto della creazione domina lo strumento a corde, voce e chitarra, con assoluta destrezza e prontezza di riflessi, fisici e mentali, per una musica che è fresca e aggressiva, accompagnata, nell’occasione, dal sound graffiante della chitarra di Marco Ancona.
Verardi genera avventure musicali di rara bellezza, gemme rare nel panorama musicale italiano.
Dagli inizi con gli Allison Run, ai Lotus, ai Lula, dal cantato in inglese a quello in italiano il passo è breve, soprattutto perché la differenza non c'è. La musica non accusa il colpo: qualità è sempre qualità.
Verardi si è imposto nel corso degli anni come una delle icone storiche del rock made in Italy e non solo. Artista di talento, talento che gli viene universalmente riconosciuto, la stampa inglese non fa che sottolinearlo, la stampa specializzata lo pone come unico italiano accanto a figure di rilievo assai ingombranti come Syd Barrett.
Propone un sound sempre audace, che non conosce l’ingiallirsi delle pagine del tempo e che si dimostra sempre attento e nuovo, mai banale o già sentito, accompagnato da una scrittura sempre a grandi livelli, morbosa e carnale che prende peso e forma quando si agita nell’aria, mossa dallo strumento a corde, voce, che Verardi manovra accompagnandolo con le note della sua chitarra.
Beatles, il rock degli anni '70, un pizzico di blues e noise. Marco Ancona inizia il suo personalissimo percorso musicale all'età di 5 anni. L'ascolto. Questo il primo contatto. Dischi su dischi, ascolti su ascolti e l'orecchio, inspiegabilmente tende anima e corpo alla musica. Intorno ai dieci anni inizia a suonare la chitarra ed ora, come quando aveva dieci anni, continua a suonare, interessato soltanto alla musica ed ai suoni che uno strumento, la chitarra, può produrre, suoni che accompagnano melodie, che accompagnano parole. Percuotere una chitarra fatta di vene che pulsano. L'animo umano che si tende allo strumento e viceversa. Chitarrista e voce nei Bludinvidia, collabora ad una miriade di progetti paralleli, dalle collaborazioni con Stefano Scuro dei Logo, a quella con l'eruzione del genio creativo di Amerigo Verardi. Chitarrista culto della scena underground salentina, si fa portatore di un sound che paga un debito molto alto ai Beatles ed alla scena inglese, allo stesso Verardi, al rock targato anni '70, un po' rock, un po' blues, che non disdegna i suoni sporchi, a volte pesanti, a volte leggeri, del noise.
Psycho Sun: una voce al limite, fra orecchiabilità e brusio, mormorio sonoro che ondeggia fra Television Personalities, Graham Coxon e Tom Verlaine. Gli Psycho Sun attivi dal '94, sono una band indie con venature noise, della provincia di Lecce, precisamente della marina di Frigole.
La loro è una musica che fa del "rumore", del "mormorio", nel senso buono dei termini, i suoi cavalli di battaglia, affondando le proprie radici fra i Velvet Underground di Lou Reed, i Clash di Joe Strummer e i Television di Tom Verlaine.
Non manca, però, di tendere l'orecchio alle sonorità in stile Cure, o, ancora, all'asprezza ed allo stridere dei The Hives, come dimostra la traccia dal titolo "A new toy". Ma si può anche riscontrare quasi una certa vena alla The Smiths misti ai Television Personalities.
Band dal sound tipicamente anglo/americano, capitanata dal dj Tobia Lamare, voce e chitarra del gruppo composto, inoltre, da Cicci - Guitar, Osvaldino - Drums, Antonino - Bass.
Spesso accostati dalla stampa, non a torto, ai Pixies, vantano importanti esperienze, come la partecipazione al Tora Tora Festival o l'esibizione al Metro Club di Londra.
Spread Your Legs: «Posso accettare il caos dentro me, ma non sono sicuro che il caos accetti me».
Così diceva Bob Dylan. Queste erano le sue parole e questo vivono gli Spread Your Legs.
Consapevoli del caos dentro di loro e del caos che li circonda, che è ovunque, lo assimilano nella loro musica dando vita ad un mix travolgente fra indie rock e caos. Musica del Caos per gli Spread Your Legs. Musica del Caos fatta ad arte. Miscela che dal vivo diventa qualcosa di incontenibile, rispettando il disastro, il caos, tengono fede al loro motto, “Inside the Disaster”, ci danno dentro, massacrano l’aria a suon di indie rock e disastro, la calpestano col suono. Devastano. Libertines, The Fratellis, Block Party, Franz Ferdinand, l’indie è ovunque e fuoriesce dalle loro dita, percorre gli strumenti, è nell’aria e, ad un certo punto, sembra che anche l’aria intorno balli.
Francesco Aprile