Una mappa sonora territoriale, seminari e incontri d’autore, un concorso per band musicali, la pubblicazione di tesi di laurea tematiche, borse di studio: con queste iniziative continua il progetto biennale La Taranta nella Rete organizzato dal Comune di Melpignano (Le) e dall’Istituto Diego Carpitella, a cura di Vincenzo Santoro (Responsabile Ufficio Cultura e Politiche Giovanili Anci) e Sergio Torsello (Responsabile Scientifico dell’Istituto Diego Carpitella), all'interno del programma Rete dei Festival aperti ai giovani, promosso dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e sostenuto dal Ministro della Gioventù Giorgia Meloni e con il quale la Notte della Taranta entra a far parte del circuito nazionale dei festival italiani.
Dopo gli incontri d’autore che nei primi mesi del 2010 hanno coinvolto l’organettista già Maestro Concertatore della Notte della Taranta Ambrogio Sparagna, il cantastorie calabrese Otello Profazio, gli appuntamenti proseguono con un nuovo incontro d’autore, seminari di approfondimento, il concorso musicale per giovani band che rivisitano la musica di tradizione e Musikì, Filmare la musica e il territorio a cura di Paolo Pisanelli
Venerdì 23 e sabato 24 aprile (ore 18.00 - ingresso gratuito) la Taranta nella Rete fa tappa alle Officine Cantelmo di Lecce con il seminario dal titolo Nuove Prospettive della Ricerca sui Patrimoni Musicali Tradizionali tenuto da Vincenzo Santoro e Sergio Torsello, curatori del progetto.
Il seminario si propone di indagare alcune significative esperienze di studio condotte da ricercatori-musicisti che, spesso privi di ogni ruolo ufficiale all’interno dell’accademia, accanto al recupero delle forme dell’espressività popolare affiancano efficaci pratiche di valorizzazione e riattualizzazione dei patrimoni musicali, in stretta collaborazione con cantori ed esecutori tradizionali e con il pieno consenso delle comunità locali: esperienze di studio e di ricerca che, con esiti a volte particolarmente innovativi, hanno anche una connotazione “militante”, risultando fondate su una preliminare quanto profonda e passionale adesione ai valori propri della cultura popolare.
Il 24 aprile ci si sposta in Sardegna con Marcello Marras con una relazione su “ballu sardu”, ossia le diverse forme di danza che, nell’isola, rappresentano ancora uno dei più importanti momenti aggregativi delle diverse comunità e che, variamente articolato da zona a zona, richiede anche un’alta specializzazione tanto dei ballerini quanto dei musicisti. A seguire un’esposizione, intervallata da esecuzioni dal vivo, dei repertori laziali e cilentani per zampogna ad opera di Alessandro Mazziotti, che da anni conduce solitarie ricerche per il contando laziale e le parti più interne della Campania. L’incontro sarà chiuso da un concerto per zampogne di Nicola Scaldaferri, Quirino Valvano e Piero Abitante che, di brano in brano, offriranno una vivacissima rappresentazione del repertorio lucano. Per tutti gli interventi sono previste proiezione di documentari su aspetti di rilevante interesse sulle musiche tradizionali delle diverse aree prese in esame, dalla Sardegna alla Basilicata.
Dopo gli incontri d’autore che nei primi mesi del 2010 hanno coinvolto l’organettista già Maestro Concertatore della Notte della Taranta Ambrogio Sparagna, il cantastorie calabrese Otello Profazio, gli appuntamenti proseguono con un nuovo incontro d’autore, seminari di approfondimento, il concorso musicale per giovani band che rivisitano la musica di tradizione e Musikì, Filmare la musica e il territorio a cura di Paolo Pisanelli
Venerdì 23 e sabato 24 aprile (ore 18.00 - ingresso gratuito) la Taranta nella Rete fa tappa alle Officine Cantelmo di Lecce con il seminario dal titolo Nuove Prospettive della Ricerca sui Patrimoni Musicali Tradizionali tenuto da Vincenzo Santoro e Sergio Torsello, curatori del progetto.
Il seminario si propone di indagare alcune significative esperienze di studio condotte da ricercatori-musicisti che, spesso privi di ogni ruolo ufficiale all’interno dell’accademia, accanto al recupero delle forme dell’espressività popolare affiancano efficaci pratiche di valorizzazione e riattualizzazione dei patrimoni musicali, in stretta collaborazione con cantori ed esecutori tradizionali e con il pieno consenso delle comunità locali: esperienze di studio e di ricerca che, con esiti a volte particolarmente innovativi, hanno anche una connotazione “militante”, risultando fondate su una preliminare quanto profonda e passionale adesione ai valori propri della cultura popolare.
Il 24 aprile ci si sposta in Sardegna con Marcello Marras con una relazione su “ballu sardu”, ossia le diverse forme di danza che, nell’isola, rappresentano ancora uno dei più importanti momenti aggregativi delle diverse comunità e che, variamente articolato da zona a zona, richiede anche un’alta specializzazione tanto dei ballerini quanto dei musicisti. A seguire un’esposizione, intervallata da esecuzioni dal vivo, dei repertori laziali e cilentani per zampogna ad opera di Alessandro Mazziotti, che da anni conduce solitarie ricerche per il contando laziale e le parti più interne della Campania. L’incontro sarà chiuso da un concerto per zampogne di Nicola Scaldaferri, Quirino Valvano e Piero Abitante che, di brano in brano, offriranno una vivacissima rappresentazione del repertorio lucano. Per tutti gli interventi sono previste proiezione di documentari su aspetti di rilevante interesse sulle musiche tradizionali delle diverse aree prese in esame, dalla Sardegna alla Basilicata.