
Dicevo. Fatte le Rikke. Lavoro composto da 10 tracce, alle quali collaborano David Cossin, Stefano Valenzano, Mauro Marino, Greta Panettieri, A. Sammartino.
Dieci tracce, dunque, sulle quali provare ad arrampicare i propri pensieri. Scioglierli nel divagare, mai domo, di una musica nell'aria. Sonorità che trascendono il luogo, simulano il ricadere per poi riprendere quota. Fra radici hip hop ed atmosfere sognanti - a tratti - e a tratti ancora di chiusura claustrofobica come metafora della saturazione del reale, sradicano via, una volta per tutte, il preconcetto attraverso il quale associare all'istante il Salento al reggae. Così, è il tempo di una spruzzata d'aria fresca, nel discendere diverso delle note. Dei suoni. Nel tempo del suono in cuffia e scordare. Scordare ogni cosa. Perché è questo l'effetto della musica quando è musica. Ed in questo caso lo è. Musica. Nel momento in cui l'ascoltatore non consoce più un percorso, ma è egli stesso il percorso. Percorso, infatti, dalle note, dalle atmosfere. Sospese. Nella cadenza asmatica del globale. Nel cancerogeno sentire. Sollecitano un percorso ad un più ampio respiro nella rivalutazione dell'istante. Perché tutto si contrae e dissolve. Resta la musica.
Francesco Aprile
2010/6/29