Terza visita – Giardino Megalitico di Giurdignano
Domenica 4 settembre, alle ore 20.00 l'appuntamento è a Giurdignano con Maurizio Nocera e Piero Rapanà a guidare il pubblico tra le “sacre pietre” del percorso megalitico. «Comprendere quanti menhir ci siano a Giurdignano è un'impresa - ancora oggi - difficile. Basti pensare che alcuni di essi, ancora integri, oppure ridotti a resti, sono conservati anche all'interno di civili abitazioni, o di corti e giardini. Un borgo fatto di menhir, si potrebbe dire, dove - in alcuni casi - interi elementi architettonici sono composti da resti di megaliti».
Un passeggiata accompagnata dai Tamburellisti di Otranto che porterà il pubblico sino al centro del paese dove ci sarà ad aspettarli lu , “Scarcagnizzu - vento dal basso” racconti e canzoni di e con Mino De Santis. Scrive Mauro Marino: «Arriva veloce lu “scarcagnizzu” e basso, una folata rapida che muove l'aria, un alito che ti lascia nell'interrogativo: “è venuto 'sto vento... non è venuto?”; così sono i testi di questo “cantore contadino” che nulla ha a che fare con i “cantori contadini” che la salentitudine ci ha raccontato in questi anni! Bassi e rapidi i colpi che le parole portano. Ridi e poi, subito ti chiedi... Ascolti e poi consideri! Filosofia? Forse sì. Pensamenti d'un anarchico, d'un sociologo illuminato! Certo è poesia! Autentico canto! Quello che scava, che fa l'autore “voce” di una coralità muta, d'occhi e di parole. Undici canzoni ne Lu Scarcagnizzu, selezionate in una ricchissima produzione. Canzoni che usano il dialetto – nell'accezione tugliese - per mischiare senso e umori: la lingua della terra che meglio s’accorda al sentire, nella frontalità del ridere e del rammarico».
Domenica 4 settembre, alle ore 20.00 l'appuntamento è a Giurdignano con Maurizio Nocera e Piero Rapanà a guidare il pubblico tra le “sacre pietre” del percorso megalitico. «Comprendere quanti menhir ci siano a Giurdignano è un'impresa - ancora oggi - difficile. Basti pensare che alcuni di essi, ancora integri, oppure ridotti a resti, sono conservati anche all'interno di civili abitazioni, o di corti e giardini. Un borgo fatto di menhir, si potrebbe dire, dove - in alcuni casi - interi elementi architettonici sono composti da resti di megaliti».
Un passeggiata accompagnata dai Tamburellisti di Otranto che porterà il pubblico sino al centro del paese dove ci sarà ad aspettarli lu , “Scarcagnizzu - vento dal basso” racconti e canzoni di e con Mino De Santis. Scrive Mauro Marino: «Arriva veloce lu “scarcagnizzu” e basso, una folata rapida che muove l'aria, un alito che ti lascia nell'interrogativo: “è venuto 'sto vento... non è venuto?”; così sono i testi di questo “cantore contadino” che nulla ha a che fare con i “cantori contadini” che la salentitudine ci ha raccontato in questi anni! Bassi e rapidi i colpi che le parole portano. Ridi e poi, subito ti chiedi... Ascolti e poi consideri! Filosofia? Forse sì. Pensamenti d'un anarchico, d'un sociologo illuminato! Certo è poesia! Autentico canto! Quello che scava, che fa l'autore “voce” di una coralità muta, d'occhi e di parole. Undici canzoni ne Lu Scarcagnizzu, selezionate in una ricchissima produzione. Canzoni che usano il dialetto – nell'accezione tugliese - per mischiare senso e umori: la lingua della terra che meglio s’accorda al sentire, nella frontalità del ridere e del rammarico».