«Harmonie Musik – Le Sinfoniette per dieci fiati» apre la Stagione concertistica di primavera 2025 del Conservatorio di Musica «Tito Schipa» di Lecce. Appuntamento domenica 11 maggio alle ore 19.00 nella cavea del Conservatorio (via Vincenzo Ciardo). Protagonista della serata sarà il Decimino di fiati del Conservatorio, un ensemble formato da due flauti, due oboi, due clarinetti, due corni e due fagotti, con la partecipazione dei docenti Luigi Bisanti (flauto) e Fernando De Cesario (clarinetto), insieme agli allievi del Conservatorio Elisabetta Contaldo (primo fagotto), Davide De Tommaso (corno 2°), Alessio Guida (corno 1°), Laura Martignano (flauto 2°), Rosellina Massari (oboe 2°), Riccardo Paglialunga (oboe 1°), Tancredi Vetrugno (fagotto 2°). Il programma, raro e prezioso, esplora il repertorio cameristico per strumenti a fiato del XIX secolo. Verranno eseguiti tre capolavori: Divertissement op. 36 di Émile Bernard, Petite Symphonie di Charles Gounod e la Sinfonietta op. 188 di Joseph Joachim Raff. Il titolo del concerto, Harmonie Musik, richiama la tradizione sette-ottocentesca della musica da camera per fiati – un genere raffinato e brillante che esalta l’equilibrio timbrico tra legni e ottoni. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Émile Bernard (1843–1902), organista e maestro di coro a Parigi, fu titolare del grande organo di Notre-Dame-des-Champs dal 1887 al 1895. Compositore prolifico di musica sinfonica, vocale e da camera, ricevette nel 1889 il prestigioso Premio Chartier per la sua produzione cameristica. Il suo Divertissement op. 36 per doppio quintetto di fiati, scritto nel 1888, è considerato un esempio brillante ed efficace del genere. Charles-François Gounod (1818–1893), compositore francese noto per lo stile melodico e ispirato al canto gregoriano, vinse il Prix de Rome nel 1839 e fu figura centrale nella vita musicale parigina. Compose Petite Symphonie nel 1885 su richiesta della Société de musique de chambre pour instruments à vent, diretta dal flautista Paul Taffanel. L’opera, pensata per un organico di nove fiati, fu eseguita per la prima volta alla Salle Pleyel. Joseph Joachim Raff (1822–1882), compositore tedesco, influenzato inizialmente da Mendelssohn e poi dalla cerchia di Liszt, seppe unire il rigore contrappuntistico alle innovazioni della musica a programma. La sua vasta produzione comprende sinfonie, musica da camera e per pianoforte. La Sinfonietta op. 188 per dieci fiati, apprezzata anche da Strauss e Bruch, riflette la sua maestria orchestrale e il gusto per i soggetti rustici.