Esiste una Lecce «superiore», fatta di luce, di chiarore e riflessi, e poi c'è una città barocca sotterranea, intrisa di segreti e misteri (veri o fantastici) che hanno stuzzicato la curiosità e mosso la penna di non pochi autori. Una malia a cui non ha saputo sfuggire Valentina Madonna con il suo nuovo romanzo «Le figlie delle onde», edito da I Quaderni del Bardo di Stefano Donno. Valentina Madonna dà vita a questo nuovo «mystery» ispirandosi (come dice lei stessa nelle note biografiche del libro) «sfacciatamente» alla produzione letteraria della sua scrittrice preferita, Agatha Christie. E dalla «regina del crimine» Valentina mutua non poche caratteristiche che collocano il suo lavoro nella classica «struttura misteriosa». È un ritrovamento enigmatico ciò che dà l'incipit a «Le figlie delle onde»: durante i lavori di ristrutturazione di un antico palazzo nel centro storico della città vengono rinvenuti, nei sotterranei, i resti di una giovane donna sconosciuta. Il prezioso rosario che stringe tra le dita potrebbe forse rivelare la sua identità: l’iscrizione presente sulla medaglietta del monile rimanda all'Ancilla Domini, un collegio seicentesco poco distante, dal quale, in una notte d’estate del 1938, due studentesse, Miranda D’Amelio e Celeste Barsi, erano svanite nel nulla insieme a Guido Alatri, il loro affascinante maestro di musica di origini ebraiche. Partendo da quell’austera struttura religiosa, Anna, una pronipote di Celeste, riuscirà, tra colpi di scena e incredibili rivelazioni, a far luce sulle ragioni che costrinsero i tre a fuggire, facendo emergere dagli abissi del passato una verità scomoda e inquietante che rimanda agli anni del secondo conflitto mondiale. Inizia così per il lettore un'avventura in una Lecce sconosciuta ai più e che denota interesse, studio e ricerca da parte dell'autrice, che con questo suo nuovo romanzo offre notevoli pillole di cultura e di storia patria. In una sorta di vorticosa caccia al tesoro, con una scrittura feroce ed elegante, l’autrice fa muovere i protagonisti del suo nuovo lavoro tra i vecchi vicoli della città barocca e lungo le coste frastagliate dello Jonio, tra le cui onde, come ammalianti sirene, sembrano ondeggiare sinuosamente amori e torbide passioni, menzogne e segreti, enigmi e messaggi in codice. Un libro che gli amanti del genere ameranno senza ombra di dubbio. Ad impreziosire il lavoro è la copertina, un dipinto dell’artista Marco Tommaso Fiorillo.