Esce in libreria Dentro ‘l mal de’ fiori di edito da Kurumuny per la collana Beniana diretta da Stefano Cristante e Simone Giorgino, nata con l’intento di rinnovare il dibattito sull’opera del più importante artista pugliese del Novecento, aprendosi anche ai contributi delle nuove generazioni di studiosi e indagando in maniera sempre più capillare la poetica di un autore che continua ancora oggi ad affascinare e sconcertare il pubblico. Dentro ‘l mal de’ fiori è la prima lettura critica integrale, totalmente inedita, de ’l mal de’ fiori (Bompiani, 2000), ultima opera pubblicata in vita da Carmelo Bene e unica prova destinata esclusivamente alla forma poetica. Un poema sotto ogni aspetto «eccessivo», nel linguaggio, nel contenuto e persino nel layout editoriale, in cui prende corpo la formula «lorenzaccia» del «rovinare le rovine»: è la sfida impossibile di «scrivere la voce», restituendo una sconcertante polifonia che chiama a raccolta tutte le ossessioni della sua ricerca (Shakespeare, Pinocchio, l’Adelchi, Dante, Leopardi ecc.). Per comprendere l’operazione bisognerà rovesciare un assunto dello stesso Bene: come da attore non ha mai smesso di essere poeta, così da poeta non smetterà i panni dell’attore. Viene qui proposto il primo commento integrale a un capolavoro assoluto della letteratura contemporanea, una chiave di accesso per gli appassionati e gli studiosi di Bene e della poesia in genere. Il volume è organizzato in quattro sezioni: ’l mal de’ fiori o poema dell’inorganico. Questa prima sezione introduttiva ripercorre la storia editoriale dell’opera, dalla sua ideazione fino alla sua completa realizzazione nel 2000. Fin da subito viene proposta una mappatura delle influenze poetiche e dello stile poetico dello scrittore, compiendo un confronto con le scritture precedenti di Bene e di altri autori a cui si ispirava. Si entra quindi nel testo vero e proprio con l’analisi del Proemio, in cui è da subito evidente il legame con la dottrina e la letteratura mistica, come avvenuto più volte nelle opere precedenti di Bene. «Ahi l’amore! l’amore facchino». Il secondo capitolo, il più corposo, è incentrato sul nucleo fondante del poema, cioè un progetto di riscrittura del Rigoletto di Giuseppe Verdi. Una volta analizzati i propositi dell’autore, inizia la sezione «Anatomie», un caso emblematico di mescolanza dei generi in cui Bene inserisce nozioni appartenenti al campo medico. La celebrazione dell’inautentico: nelle ultime sezioni del mal de’ fiori Bene chiude la sua versione di Rigoletto e apre una riflessione sull’arte figurativa, compiendo un vero e proprio percorso all’interno della storia dell’arte italiana. Explicit. Quest’ultima sezione offre un’analisi dettagliata, verso per verso, della poesia finale del mal de’ fiori, che riassumendo e chiudendo il percorso ideato dall’autore, si può considerare l’ultimo lascito letterario di Carmelo Bene. Alessio Paiano è nato a Pavia nel 1992. Laureato in Lettere Moderne presso l’Università del Salento, la sua tesi di laurea triennale sulle varie edizioni di Pinocchio di Carmelo Bene è risultata vincitrice della I edizione del Premio Nazionale Campi Salentina dedicato agli studi sull’artista pugliese. Nel 2017 si laurea in Filologia Moderna con un’analisi filologico-esegetica del poema ’l mal de’ fiori, ultima opera edita dallo stesso autore nel 2000. Ha conseguito il master in Didattica dell’italiano lingua non materna (L2) presso l’Università per Stranieri di Perugia. È segretario del Centro Studi Phoné, nato per lo studio e la diffusione dell’opera di Carmelo Bene. È stato redattore del Centro di Ricerca PENS dell’Università del Salento; suoi contributi sulla poesia contemporanea appaiono su vari litblog e riviste scientifiche. Vive a Torino, dove insegna.