Nel diario di viaggio di una donna il rapporto fra mondi sconosciuti tra loro agli albori del Novecento. Lucia Saracino lo riporta e lo descrive nel suo romanzo Viaggio a Smirne. Diario di Nina 1905, edito per i tipi di Edizioni Milella, una vicenda personale e familiare che matura in un viaggio di andata e ritorno tra il Nord e il sud d’Europa, compiuto da Nina, donna emancipata e autonome, per risolvere questioni di famiglia. Viaggio a Smirne si rivela un'opera intensa e profondamente significativa, capace di restituire al lettore non solo un racconto di viaggio tra Nord e Sud Europa agli inizi del XX secolo, ma anche il ritratto vivido di una donna libera e coraggiosa, alle prese con il mondo e con sé stessa. Attraverso le pagine del diario, emergono i contrasti tra culture che faticano a riconoscersi e a dialogare su un piano di parità, e proprio in questo scenario, la voce di Nina si distingue per autenticità e forza. È una donna che viaggia senza bisogno di tutela maschile, che affronta con determinazione la burocrazia, le barriere linguistiche e culturali, affidandosi al proprio intuito e alla propria capacità di scelta. La sua indipendenza non è ostentata, ma vissuta con naturalezza, diventando così un potente simbolo di libertà femminile. La lettura che Lucia Saracino offre nell’introduzione del testo aggiunge un ulteriore livello di profondità: una donna che interpreta e «accompagna» un'altra donna, riconoscendone la forza e i momenti di fragilità, offrendo al lettore una lente sensibile e consapevole. Il confronto implicito tra l’autonomia femminile di Nina e le condizioni di subalternità che molte donne affrontano nei paesi a leadership islamica arricchisce la riflessione, senza scadere nel giudizio, ma sollevando interrogativi urgenti sulla parità di genere e sui diritti umani. Il Diario di Nina è dunque molto più di un semplice resoconto di viaggio: è una testimonianza personale e universale, un documento prezioso che racconta il coraggio femminile in un tempo e in un mondo che spesso lo ignorava. Una lettura consigliata a chi ama le storie vere, i percorsi interiori e la scrittura che sa farsi specchio dell’identità. Lucia Saracino ha studiato Lingue e Letterature straniere all’Università del Salento. Nel 2003 ha fondato e dirige il Liceo Docet, ente di formazione che si occupa in particolare di Certificazioni Linguistiche e Sperimentazioni Didattiche.
«Viaggio a Smirne. Diario di Nina 1905», storia di una donna emancipata
- Giuseppe Pascali
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