Il 9 ottobre si è aperta un’importante Rassegna di Poesia Visiva dal titolo: “Vietato pensare ma liberi di andare”.
Il Centro Culturale l’Ortica di Forlì esporrà le opere presso la Sala Mostre del MEGA-Libreria Mondadori, C.so della Repubblica n. 144, 47121 Forlì.

La mostra curata da Davide Argnani è suddivisa in tre sezioni:
1)    Omaggio a Eugenio Miccini
2)    Straniera (dall’archivio di Davide Argnani)
3)    I Contemporanei


La Parola del “Non Pensare” ma dell’ “Andare” è anche interpretata con le Opere in mostra di due salentini, Enzo Miglietta (LPN di Novoli) e l’autore di quanto qui  scrive.
Le loro esperienze si sono dimostrate determinanti nel panorama  della parola “non detta” e “fatta”.
Il primo con LA PERDITA DELLA PAROLA O ARTE DALLA SPAZZATURA – PSEUDO, tutta roba di pronto consumo. Così l’amico Enzo ama definirla: «vestita di eternità, neanche perennità. Di essa la finta eternità va subito alla finta banca, i bidoni della spazzatura e fiancate, sempre ingombre, specie nei “festivi”, di “non entrante dentro” che, pure, entrerà.
E poi le spazzature o i rifiuti oggi sono il peggiore problema che ha a che fare con la soprav¬vivenza in fondo e subito dopo la decenza. E' il problema mondiale delle scorie o residui bellici e parabellici o industriali e para, fino alle montagne o fogne degli oggetti e loro porzioni, o frammenti, da far sparire, riciclabili e no: a che la raccolta differenziata di vetri, carta, plastica, pile, eccetera?»
Chi qui scrive con la Singlossia definita come il Linguaggio dei Fuori Luogo, del fuori le tradizionali regole rettoriche. La Parola da tempo è supportata dal diacronico con brevi simultaneità e con brevissimi sprazzi temporali; il Suono è combinazione continuata per essere solo pausa pensata, suggerita e “fatta”. Non è il testo poetico tradizionale, ma quanto può essere smarrito nell’atavica caratteristica evocatrice. Di fatto l’abbreviare, ad esempio, è considerato come la struttura semantica di una data combinazione di parole ed indica la possibilità di essere letto come l’avvicendarsi minimo dell’informazione.
La Rassegna forlivese è variegata e merita attenzione, nasce come Omaggio ai grandi della Poesia Visiva e si avvale di presenze significative:  
Ignazio Apolloni (Palermo), Paolo Badini (Bologna), Vittore Baroni (Viareggio), Claudia Bartolotti (Forlì), Luigi Bassetti (Tredozio-FC), Rosetta Berardi (Ravenna), Anna Boschi (Castel San Pietro, BO), Luciano Caruso (Firenze-1944-2002), Nadia Cavalera (Modena), Sergio Cena (Briaglia-CN), Carlo Marcello Conti (Udine), Corrado Costa (Mulino di Bazzano – 1929-1991), Caterina Davinio (Lecco), Antonio De Marchi-Gherini (Gera Lario-Como), Prisco De Vivo (S. Giuseppe Vesuviano-NA), Giannino di Lieto (Minori-SA, 1930-2006), Marcello Diotallevi (Fano), Liliana Ebalginelli (Milano),  Eltore Elica (Forlì), Giovanni Fabbri (Castiglione di Cervia-RA), Franca Faedi (Russi-RA), Fernanda Fedi (Milano), Giò Ferri (Lesa-Novara), Ginetta Maria Fino (Bologna), Alfio Fiorentino (Mestre-VE), Giovanni Fontana (Alatri-FR), Bice Garzoni (S. Maria Capuavetere-CE), Gino Gini (Milano), Antonio Giosa (Forlì), Alfonso Lentini (Belluno), Oronzo Liuzzi (Corato-BA), Arrigo Lora Totino (Torino), Mario Lunetta (Roma), Piero Maffessoli-Malipiero (Bagno a Ripoli-FI), Ruggero Maggi (Milano), Maria Grazia Martina (Breganze–VI), Vittorio Mascalchi (Russi-RA), Eugenio Miccini (Firenze, 1925-2007), Enzo Miglietta (Novoli-Lecce), Enzo Minarelli (Cento-FE), Giorgio Moio (Quarto-NA), Caterina Morelli (Bologna), Franco Palazzo (Ravenna), Anna Palma (Cattolica-Rn), Francesco Pasca (S. Pietro in Lama-LE), Giancarlo Pavanello (Milano), Michele Perfetti (Ferrara), Lamberto Pignotti (Roma), Franco Piri Focardi (Rignano sull’Arno-FI), Luciano Prandini (Castelfranco Emilia-MO), Giancarlo Pucci (Fano-PU), Gian Paolo Roffi (Bologna),  Sabina Romanin (Pordenone), Danila Rosetti (Forlì), Antonio Sassu (Torreggia-PD), Renato Sclaunich (Bolzano), Eugenia Serafini (Roma), Carlo Alberto Sitta (Modena), Antonio Spagnuolo (Napoli), Adriano Spatola (1941-1988), Erio Sughi (Forlì), Alberta Tedioli (Modigliana FC), Massimiliano Testa (Samassi-Cagliari), Ettore Tomas (Sasso Marconi-BO), Liliana Ugolini (Firenze), Ivano Vitali (Firenze), Maria Filippa Zaiti (Forlì). E da altri paesi: Miguel Jmenez

È questa un’iniziativa che la dice lunga sulla sorte di una Poesia che da tempo è muta. I reduci di un Olimpo dove “Gli Dei non amano il disordine”, concordemente, fanno il punto, mettono ordine alle loro parole con una richiesta o meglio con un interrogativo del tipo a dir poco inverosimile.
La cancellazione del colore scrittura voluto da alcune amministrazioni con l’abolizione delle idee esercitate da una scrittura del grafomane-graffitaro e irriverente, è il “fatto”, è il “divenire”, è l’urlo e urto sui muri di false metropoli.
La Poesia ha sortito l’ennesimo tentativo di riscatto.
L’interrogativo posto dalla Rassegna con la presenza dei maggiori esponenti di ieri e ancora dell’oggi della Poesia Visiva, è stato: Poesia Visiva oggi?
L’anacronismo strutturale di sempre, coniugato con l’analisi di uno spettatore – attore, ha determinato i due fini sinora nascosti che si osservano con rispetto in una lettura reciproca silenziosa.
Finalmente l’argine della Libera Espressione Visiva ha avuto il suo Luogo di rottura con lo scavalcamento. La forma poetica è divenuta forma di un’espressione artistica politicamente impegnata e valida a tutt’oggi.  La Rassegna  vuole realizzata, con mezzi i poveri dell’oggi, una diversa intesa ed un rilancio della Poesia Visiva messa in discussione dall’evolversi della comunicazione.
Giornali, manifesti, annunci pubblicitari, fotografie, mozziconi di parole, sono e diventano i racconti dell’ovunque. I Rifusi Ricomposti con tecniche consentite dalle tecniche digitali diventano le opportunità per creare opere/documenti in cui confluiscono il soggetto/artista e l’oggetto realtà.  Gli spiriti ribelli di una cultura troppo sorda ai richiami di un’innovazione forte già rinata con i toscani Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti, nonchè dai gruppi sparsi nella penisola da Torino, Milano, Venezia sino a Lecce e Palermo, hanno creduto di dare inizio ad una nuova ballata iniziata nel 1913 dal poeta italo/francese Guillaume Apollinaire (Roma 1880-Parigi 1918) che osò fare Poesia con i suoi famosi Calligrammes. L’Espressione di una nuova visione poetica libera dalle costrizioni della metrica e scritta in modo da comporre un disegno. Se l’Immagine e la Parola ebbero il non l’inizio di un hortus conclusus, ma un processo, oggi, il divenire diventa accelerazione.
Il Linguaggio della Singlossia postosi a metà strada ed all’inizio di ciò che R.Apicella, F.Pasca e I.Apolloni gridavano fra il vecchio e quanto si apprestavano a proporre con una nuova parola acquista definitiva caratteristica di un’entropia alternativa infrangendo il privilegio accordato al solo uso verbale.
La parola ed l’immagine tout court ieri posta non all’esterno ma sui margini della letteratura perché non più ad essa complementare, non ne attinse i modelli e non rispettò i suoi “generi”.
Oggi con la mostra di Forlì si proporranno alternative. Chi viene adocchiato è la nuova simbologia, una nuova esigenza visiva dettata non dalla letteratura, ma dalla matematica, dalla geometria, dalla chimica, dalla musica.
L’impiego dei simboli evita l’uso di frasi, quindi, LA POESIA È MORTA? VIVA LA POESIA!
 
 
Francesco Pasca