Dal 9 al 20 luglio arriva, presso le Officine Cantelmo di Lecce, la mostra di Venanzio Manciocchi che propone la sua ultima fatica artistica, una mostra che prende il nome di "Salento", dove l'artista, attraverso l'uso dell'olio e della spatola, si fa autore dei paesaggi salentini.

Scrive di lui il critico d’arte Giorgio Agnisola:
“…In questo contesto una immagine significativa dell’arte di Manciocchi è rappresentata dal monte Circeo. Come fu Monte Sainte-Victoire per Cézanne, la montagna con la sua sagoma misteriosa, con il suo profilo arcaico, con le sue vene scure di pietra e di verde a precipizio sul mare, è diventata per l’artista uno studio riflesso di forme simboliche e reali e di spazi che racchiudono un magmatico contenuto emozionale, quasi un cratere dei sensi…La natura diventa così un luogo complesso di indagine psicologica e metaforica, spazio che consente di rileggere dentro di sé, come in uno specchio, i percorsi della sensibilità e della immaginazione in un andare e venire continuo nell’opera: un emergere dal profondo e un rientrare, scarnificando ma anche filtrando, come in una rete spirituale e sensitiva, materia e simboli, riducendo la forma a puri segni luminosi. Così l’immagine diventa emblematicamente terra di riposo e di conquista.”