La dirigenza granata ha messo a segno altri due eccezionali colpi di mercato, sbaragliando la concorrenza di numerose squadre di categoria superiore. Si tratta di ingaggi importanti che testimoniano la bontà del progetto intrapreso dal Presidente Enzo Russo e dai suoi più stretti collaboratori. Le operazioni di mercato riguardano il difensore centrale Matias Calabuig ed il centrocampista centrale Renzo Omar Ruggiero, due operazioni perfezionate dal club di via Rubichi solo nelle ultime ore, dopo trattative difficilissime ed impegnative, concluse positivamente solo grazie alla determinazione della dirigenza granata e dalla volontà dei calciatori stessi, di scendere di categoria.
 

-  Renzo Omar Ruggiero, nato a Rosario (Arg) il 22/02/1983. Con la squadra della sua città, il Rosario Central, ha fatto tutta la trafila delle giovanili fino ad arrivare a disputare tre stagioni nella massima serie argentina, dal 2002 al 2005. Dopo aver vestito la maglia del  Rosario Central è poi passato al Talleres di Cordoba (serie B) vincendo il campionato, per poi trasferirsi in Spagna dove ha indossato la maglia del San Sebastian de los Reyes, seconda divisione nazionale. Ultima stagione ad Aprilia, Eccellenza laziale, dove ha disputato un ottimo campionato.

-  Ma­thias Alejandro Calabuig, nato a Rosario (Arg) il 15/03/1981. Si tratta di un gradito ritorno in granata, il forte difensore ex Sp. Genzano, Casarano, Fasano e Nardò è reduce dall’ultimo campionato di Eccellenza Campana vinto con la Casertana, dove ha totalizzato 30 presenze, condite da 5 gol. Torna a Nardò con la forte volontà di ben figurare: “Voglio riscattare la stagione in granata del 2007-08, in cui gli obiettivi prefissati ad inizio stagione non vennero purtroppo raggiunti, ho rifiutato le proposte di numerose società di serie D perché i programmi della dirigenza granata mi hanno fin da subito convinto a tornare in questa città. La loro determinazione dimostrata nei miei confronti è stata superiore a quella di altre società, spero solo di ripagare le aspettative di questa dirigenza e di questa tifoseria, la nostra arma in più.” 
 
Gianluca Calò