Si spingono verso nuovi territori, finora poco esplorati dal teatro italiano, i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce in una stagione che ha già visto gli spettacoli della compagnia toccare Albania, Montenegro, Cipro, Macedonia e che ora arrivano per la prima volta in Iran, Serbia e Tunisia, a testimonianza di un progetto culturale radicato sul territorio e che si alimenta  di sempre più frequenti fughe e viaggi.

Ora si parte per l’Iran e precisamente Isfahan, sicuramente la più bella città dell’Iran, dichiarata patrimonio mondiale dall’Unesco per la presenza di stili architettonici islamici particolarmente affascinanti.

 Lunedì 5 ottobre alle ore 15.00 e alle ore 17.00 la compagnia Koreja è ospite del XVI International Theatre Festival for Children and Young Adults per presentare nella Honar Hall GIARDINI DI PLASTICA spettacolo cult della compagnia, giunto al suo XV anno di programmazione con Antonella Iallorenzi, Maria Rosaria Ponzetta e Fabio Tinella.
La Compagnia Koreja approderà poi nell’ambito del  JoakimInterFest il 13 ottobre alle ore 21.00 a Kragujevac (Serbia), città conosciuta per la ‘Yugo-Zasteva’, l’auto più venduta nei Balcani prodotta grazie agli accordi con la Fiat che nei prossimi anni riprenderà la sua presenza in Serbia. Qui presenterà LA PASSIONE DELLE TROIANE – Premio Speciale 2009 "Reward for Artistic Achievement" Tivat-Montenegro per la regia di Antonio Pizzicato e Salvatore Tramacere in cui attori, musicisti e cantanti (alcuni tra i migliori dell'Orchestra della Notte della Taranta) divengono protagonisti di una rappresentazione che si pone tra il teatro e la musica, tra il concerto e lo spettacolo.
Lo spettacolo farà poi tappa  il 18 novembre 2009 alle ore 21:00  a Tunisi (Tunisia) nell’ambito delle Giornate Teatrali di Cartagine.  

Ne La Passione delle Troiane  la femminilità è l’elemento dominante: emergono, infatti, in primo piano, le figure di Andromaca, Ecuba, Cassandra che, pur costrette a sottomettersi a un destino crudele, non rinunciano tuttavia alla loro fierezza, non piegano il capo di fronte alla crudeltà dei greci e denunciano con parole frementi di sdegno gli orrori della guerra fra gli uomini. E ancora la morte, nella tragedia euripidea, del piccolo e innocente Astianatte, richiama alla mente la crocifissione dell’Innocente per antonomasia, Cristo, colui che, senza peccato, si è immolato per la salvezza del genere umano. Per questo, il pianto di Andromaca si fonde con quello della Vergine in un unico grande dolore che è quello di tutte le madri costrette dal destino a rinunciare ai propri figli. Il teatro di Euripide funge da vero e proprio laboratorio politico, non chiuso a se stesso, ma al contrario, affine ai mutamenti.
Lo sgretolamento del tradizionale modello eroico porta alla ribalta del teatro euripideo la figura muliebre: Andromaca, Fedra e Medea sono le nuove figure tragiche di Euripide, il quale ne tratteggia sapientemente la tormentata sensibilità e le pulsioni irrazionali che si scontrano con il mondo della ragione e che ben si coniugano con le tradizioni salentine.