Mercoledì 16 dicembre le Officine Cantelmo di Lecce ospitano “Omaggio a Gino Sandri”, un’importante iniziativa dedicata a una figura di grande interesse dell’arte italiana del Novecento, nell’ambito degli eventi nazionali organizzati in occasione dei cinquanta anni della morte del pittore,

 

La giornata, promossa dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, ideata e curata dall’attore Simone Franco in collaborazione con la Cooperativa Sociale Ambarabà, e con l’Università del Salento (Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze della Comunicazione), è stata voluta per ricordare una delle personalità più rappresentative della nostra epoca in campo artistico.

 

Alle 17,30 si terrà la conferenza-dibattito “Vecchi e nuovi saperi poteri, lo sguardo degli esclusi”. Interverranno Raffaele De Giorgi (Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università del Salento), Stefano Cristante (docente di Sociologia delle comunicazioni di massa dell’Università del Salento), Pierangelo Di Vittorio (docente presso l'Università di Bari, autore di saggi su Foucault e Basaglia), Luciano Nuzzo (Dottore di Ricerca in Filosofia e Sociologia del diritto), Luigi Russo (Coop. Soc. Ambarabà), Gioacchino Palma (Musicologo e compositore), Simone Franco (attore).

 

Alle ore 21,30 (ingresso 7 euro) spazio allo spettacolo “Musica, parole e immagini per Gino Sandri”. Saranno eseguite composizioni acustiche, elettroniche e miste, del compositore Gioacchino Palma dirette dall’autore. Sarà inoltre proposto il brano “Serenata per un satellite” di Bruno Maderna. Sul palco Vanessa Sotgiù (pianoforte), Davide Greco (Violino), Federico Sconosciuto (violoncello), Daniele De Pascali (flauto), Tonio Stifanelli (clarinetto), Simone Franco (voce recitante).

 

I brani di Gioacchino Palma eseguiti dall’ensemble saranno “Nottetempo – Racconto in sei quadri” (per pianoforte, flauto, clarinetto, violino e violoncello), “Mysterium Originis” (per pianoforte e suoni elettronici), “Vene Cave” (per pianoforte, flauto e clarinetto), “Canti di Eolo” (brano acusmatico).

 

Nel corso della giornata sarà ripercorsa la vicenda artistica e umana di Gino Sandri (1892-1959), talento precosissimo ed eccellente disegnatore, la cui vita fu segnata da una dolorosa reclusione in istituti psichiatrici dal 1924 in poi, per motivi politici. La sua recente riscoperta ha sottratto da un immeritato oblio bellissimi disegni e scritti di una lucidità impressionante, che costituiscono un'eccezionale testimonianza storica, forse unica nello specifico genere; disegni accompagnati da commenti, ricordi e aforismi, raffiguranti degenti e infermieri, realizzati dall’artista tra il 1927 e il 1949.

 

Gino Sandri

Gino Sandri (1892-1959) studia all'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, ove ha come maestri G.Mentessi, C. Tallone,V.Bignami, F. Confalonieri. Dell'apprendimento e della riflessione artistica di quegli anni, come pure dell'influenza di G. Belloni, sussistono visibili tracce nelle sue opere. Sandri, così come risulta anche dalle pagine più vive dedicate a E. Longoni e ai maestri conosciuti nell'alunnato di Brera, si colloca nel periodo della Scapigliatura Lombarda, di primo Novecento. Autore di sensibili paesaggi di impronta tradizionale, in sintonia con il naturalismo tardo ottocentesco lombardo, Sandri si distinse soprattutto come disegnatore e illustratore. In questo campo Sandri mise a frutto le sue curiosità culturali e letterarie, favorite dalla frequentazione della libreria Hoepli e dagli stretti contatti in quella sede con G. Scheiwiller e C.Branduani, e dalla conoscenza della grafica dei più illustri artisti. Talento precocissimo, riconosciuto da critica e pubblico, illustratore per Hoepli e per importanti periodici del tempo, Sandri si vede troncata la carriera da un drammatico conclamarsi di disturbi psichici. Sandri disegna e scrive continuamente, un po' per esorcizzare la sua infermità, come Vincent Van Gogh, per aiutarsi a vivere, un po' per consolare tanti compagni di sventura. Nei luoghi di cura l'artista mantiene una chiara nozione di sé, realizzando eccezionali numerosissimi disegni che nello specifico genere costituiscono una testimonianza unica e senza riscontri. Scrive Rossana Bossaglia (critico e storico d'arte, nel catalogo in accompagnamento alla mostra a Palazzo delle Esposizioni a Roma, 2002): «Il talento artistico lo difende da un abbruttimento disperato nella segregazione impostagli. Sandri ebbe maestri eccellenti quali Tallone e Mentessi, insegnanti capaci di trasmettere un raffinato mestiere. Nell'indagine di questo talento sono da ricordare le esperienze negli studi di Longoni, di Wildt, di Carpi e quanto Sandri stesso scrive a supporto della sua opera, con una ricchezza di intenzioni e chiarezza intrepretativa che rendono ancor più ricco e commovente il suo profondo messaggio"». (tratta dal sito www.ginosandri.it)