Les troublamours, Dario Muci e Salentorkestra, sono gli artisti prodotti dall’etichetta salentina Anima Mundi presenti nella colonna Sonora del film "Indovina chi sposa mia figlia" della regista tedesca Neele Leana Vollmar, con Lino Banfi e Sergio Rubini. La pellicola andrà in onda domenica 4 Luglio alle ore 21.30 su Canale 5.

 

Tratto dal best seller di Jan Weiler "Maria, non gli piace!", debutto editoriale di maggior successo negli ultimi 25 anni in Germania, con oltre 1 milione e 700.000 copie vendute e una permanenza di 66 settimane nella top ten dei libri più letti, il film, girato tra Puglia e Germania, ha avuto un grande successo in patria incassando circa undici milioni di euro. Dopo aver partecipato al Festival del cinema di Monaco di Baviera, è stato recentemente selezionato per lo Shanghai International Film Festival.

 

Jan (Christian Ulmen) e Sara (Mina Tander) sono una giovane coppia, vivono in Germania e hanno deciso di sposarsi a breve. Quando Jan decide di chiedere la mano alla sposa non sa di certo che dovrà confrontarsi con il padre di lei, Antonio Marcipane (Lino Banfi), un italiano emigrato tanti anni prima dalla Puglia. Per accontentare tutti, Jan accetta di sposarsi nel paesino pugliese del suocero, ma finisce per diventare vittima della sua nuova “famiglia”, una sgangherata banda, fuori dagli schemi.

 

I brani selezionati sono "Yiddish ska" di Les troublamours (La ballade de Ninour – 2003), "Tarantella a compa Uccio" e “Nella” della Salentorkestra (Centueuna – 2008), "Comu stasira" di Dario Muci (Mandatari – 2007).

 

Dal 1996 il gruppo francese Les troublamours gioca con la sperimentazione. La loro musica è frutto di una ricerca che coinvolge la musica francese del dopoguerra da Edith Piaf a Leo Ferrè, da Jacques Brel a Georges Brassens, passando per Marc Perrone, Pascal Comelade, Nino Rota, Federico Fellini, per la tarantella e la pizzica, per i Pirenei francesi e la Sicilia, per la musica balcanica e quella yiddish, scorrazzando per tutto il Sud Italia. Les Troublamours è il risultato di una serie strana di commistioni. Un modo strano di prendere qualcosa da tutti i posti in cui si è stati, mettere tutto insieme e farne un proprio modo d'essere, un proprio stile personale. Pochi mesi fa è uscito, sempre per Anima Mundi, “Hibou du monde” (Gufo del mondo). Ben 19 brani arrangiati in stile Les Troublamours: i Balcani incontrano le percussioni del sud Italia, nei ritmi di tarantelle, pizziche e tammuriate dall'emozione accesa, che a loro volta si intrecciano con caldi tappeti ritmici di matrice africana, ai quali si aggiunge il canto, che si fa affermazione di una gioia selvaggia ed espressione di un blues gitano.

 

La grande forza del gruppo Salentorkestra sta nel riproporre la pizzica pizzica, antico ritmo popolare che conduce per gradi alla trance, dove il virtuosismo strumentale e l'ipnosi delle nenie colorano sapientemente il ritmo incalzante ma rispettoso della danza, catartica e liberatoria. "Centueuna" è un progetto in cui composizioni originali e musiche tradizionali salentine si fondono nel contesto più ampio della cultura musicale del Mediterraneo. Salentorkestra è composta da Giancarlo Paglialunga: voce e tamburello, Dario Muci: voce, chitarra e Bouzouki, Marco Tuma: fiati, Massimiliano Morabito: organetto, Gianluca Longo: mandola e chitarra.

 

Il progetto Mandatari, guidato da Dario Muci, propone un viaggio acustico nei territori al confine tra musica popolare e jazz, attraverso composizioni originali ed inediti arrangiamenti di alcuni canti della tradizione popolare salentina. Coniuga le calde sonorità mediterranee con stilemi raffinati mutuati dalla modernità, mantenendo integra la natura sanguigna dei testi dialettali e delle struggenti melodie tradizionali salentine. Le tessiture armoniche di derivazione jazzistica si intrecciano con le originali linee melodiche della tradizione dando vita ad uno spazio musicale del tutto nuovo, costantemente in bilico tra ricerca etnomusicale e sospensione immaginaria. Composizione ed arrangiamenti, lasciano inoltre, ampio spazio all’improvvisazione e alla estemporanea rielaborazione dei brani, rendendo lo spettacolo dal vivo un esperienza sempre nuova e coinvolgente, fondata sull’interplay e la creatività dei musicisti.

 

Anima Mundi nasce nel 2002 dall’incontro tra Giuseppe Conoci e il gruppo di gitani Troublamours. Incontro avvenuto tra i vicoli di Otranto, crocevia salentino per eccellenza, incontro tra due mondi così lontani ma alla fine così vicini. Un colpo di testa, uno al cuore, un tocco di sana follia e nel 2003 arriva la prima pubblicazione di Anima Mundi. Anima mundi è un invito ad abbandonare per un attimo la sovranità della ragione per abbandonarsi ad un luogo interiore di sospensione dalla vita orizzontale governato dall’Anima e dal cuore. Anima Mundi è una filosofia di vita che si esprime con le note, la musica. Per questo da anni sostiene alcune produzioni musicali locali, e non solo, ha creato un proprio catalogo fatto di musiche capaci di guardare a questa terra e alle sue tradizioni ma anche di superare i confini geografici e di conquistare quel senso di universalità tipico del sentire di Anima Mundi. Tra le ultime pubblicazioni dell’etichetta: "Ninnamorella" di Anna Cinzia Villani, "Centeuna" di Salentorkestra, "Sebben che siamo donne" delle Triace, "10 anni collection" dei Mascarimirì, "Papagna" di Raffaella Aprile, "Frunte de luna" di Enza Pagliara, "Hibou du monde" dei Les Troublamours, "Salento in dub" degli Insintesi.