Giorgio Montanaro, in arte Giorgio Cavas, subisce un percorso artistico che parte dalla musica per arrivare alla pittura.
La musica resta tutt'ora una costante nella sua ricerca artistica, si fa portavoce di una sperimentazione, come se le note fossero delle linee guida capaci di muovere pennello e colori.
La musica è il cuore che pulsa, pompa ritmo e colore nelle vene che danno il tempo alle mani che muovono il pennello.

Il suo primo approccio con l'arte avviene nel 2003 all'Istituto d'Arte G. Pellegrino di Lecce. Qui, la sua musica incontra le tecniche di pittura ed i colori. Nasce qui il binomio musica pittura.

Definisce la sua arte come qualcuno che "è sempre in cerca di conoscenze", come un procedere che non si ferma mai ed intreccia sempre nuove conoscenze, miscelando esperienze e valori tecnici tipici di svariate arti, in un continuo vortice di sperimentalismo.

Ama le tonalità scure. Ama spezzare queste tonalità con l'uso, improvviso, di elementi forti, caldi, come un arpeggio lieve che si inserisce in un brano cupo.
Questo, a detta dell'artista, gli deriva dagli svariati ascolti figli della new wave (dark wave), della scena dark, dai Cure ai Bauhaus, fino ad attingere dall'impressionismo, sia in fatto pittorico che musicale. Una musica, quella impressionista, che si rifà alla natura, trovando espressione in visioni oniriche, irreali, fantastiche, attraverso tratti brevi, sfumati, creando un'aria di sospensione, come uno strumento musicale sospeso nell'indefinibile spazio aereo di una tela, un'esplosione di colori improvvisa, fulminante, che va di pari passo con lo scoccare delle note all'interno della melodia. Compie tutto questo passando attraverso l'arte polimaterica di Rauschenberg, sfiorando la pop art di Warhol.

Lo space dell'artista: www.myspace.com/moroloja

Francesco Aprile