Arriva sul palco dei Sotterranei di Copertino il duo pisano Piet Mondrian. Il concerto sarà aperto dai salentini !Gato De Marmo!.


PIET MONDRIAN

I Piet Mondrian nascono nel settembre 2006.
Michele e Caterina, uniti anche da una storia sentimentale decidono di mettere a frutto il loro connubio anche sul piano artistico.
Il loro progetto si basa prevalentemente sull' unire un certo stile alla cronica scarsità di mezzi a disposizione.
Il loro ispiratore è perlappunto il grande pittore astratto omonimo, che ebbe modo di rivoluzionare ad inizio xx secolo i concetti di spazio, forma, bellezza, riprendento il semplice accostamento di linee rette e colori primari.
Da allora la loro ricerca si è mossa in questa direzione, con strofe elementari ma incisive, e testi in italiano (scritti da Michele) che parlano di cose semplici, della vita di tutti i giorni.
I due uniscono alla passione per la musica anche quella per il video e la grafica, curando interamente la realizzazione del loro primo demo, omonimo anch'esso del 2007, con l' ausilio della loro associazione, La Comunità degli Artisti Talvolta Emarginati.


line up
michele baldini - voce, chitarre, arrangiamenti elettronici, kazoo, armonica
caterina polidori - voce, batteria, basi elettroniche, pc, tastiera, percussioni

!GATO DE MARMO!

!Gato de marmo! è un'intenzione.
Nasce dalla necessità di aprire una breccia nelle consolidate e impermeabili mura di una realtà musicale locale ormai stantia. Il gruppo si forma nel settembre 2006.
Il bisogno di esprimersi attraverso un linguaggio originale e suggestivo porta alla composizione di una serie di pezzi aventi come “fil rouge” il viaggio attraverso i cinque sensi.
Ogni brano è in bilico fra atmosfere cupe e inquietudini math, fra dense nebbie shoegaze e ossessioni dub, fra scampanellii analogici ed emulsioni di elettrica ruvidità.
La scelta esterofila nelle liriche combacia con la spiazzante musicalità ricercata nelle canzoni.
Il risultato è un assalto di sensazioni contrastanti che, strattonandolo, invitano l'ascoltatore ad immergersi negli intrecci intessuti dagli strumenti.
!Gato de marmo! appare dunque come una valvola di sfogo, una sublimazione di un'urgenza creativa, attuata
secondo i canoni di una generazionalità ambigua e postmoderna.