Sandro De Nigris non è uno scrittore di professione, e forse non mira neanche a diventarlo un giorno. Ma la sua penna ha il dono di catturare il lettore con storie «vere», con situazioni in cui chi legge spesso ci si ritrova, quasi sentendosi osservato. Un cronista del suo tempo forse, più che uno scrittore, De Nigris dopo essersi cimentato con Giro di vite lo scorso anno, ora ci riprova con un nuovo romanzo, Le pagine bianche, sempre per i tipi di Mancarella Editore, per il quale ha scelto un sottotitolo che ben si addice ai contenuti del suo lavoro: «il coraggio di vivere». È una fotografia della vita dei nostri giorni quella raccontata dall’autore nel suo romanzo, una storia verosimile nella quale molti lettori, forse, ritroveranno la propria vita: la fine di un matrimonio, il mobbing sul posto di lavoro, un mutuo troppo oneroso e la malattia del secolo. Il dilemma di Giacomo, il protagonista, diventa dunque questo: la vita di ogni uomo è segnata dal destino oppure ognuno può cambiarla con la forza di volontà? Il protagonista sembra essere convinto della seconda ipotesi, e forte della convinzione in essa decide di compiere scelte che gli permetteranno di liberarsi degli orpelli che lo incastrano in una vita che non sembra essere la sua. Il tutto narrato sul filo della correttezza letteraria, del buon gusto nello scrivere e sulla leggerezza (non a caso, infatti, De Nigris cita nel suo romanzo frasi di cantautori famosi), doti di non poco conto che permettono di leggere il libro tutto d’uno fiato. Non staremo certo qui a raccontarle nei loro dettagli, perché non c’è cosa peggiore che raccontare un libro e togliere al lettore il gusto di arrivare all’ultimo capitolo. Ma quante «pagine bianche» ci sarebbero da riempire con le righe di una vita scritta a modo proprio, così come fa il Giacomo uscito dalla penna e dalla fantasia di Sandro De Nigris. Una lezione di vita, quella che emerge lentamente dalle «pagine bianche» dell’autore salentino a cui molti, oggi, dovrebbero ispirarsi.

Giuseppe Pascali