La Rete TartaSalento è lieta di comunicare che la schiusa del nido di Torre Lapillo si è conclusa con un incredibile successo nella giornata di ieri 28 settembre.
Le uova hanno cominciato a schiudersi nella notte tra il 19 e 20 settembre alle ore 1.30, con la nascita di 20 piccoli. Nei due giorni successivi, sempre nelle ore serali, sono nate altre 30 tartarughe, mentre dopo mercoledì 21 settembre le nascite si sono fermate.
Dopo 48 ore dall’ultimo nato i responsabili del monitoraggio scientifico, il CRTM TartaSalento del Museo di Calimera e dell’Osservatorio faunistico Provincia di Lecce e il CRTM del Salento – Parco del Rauccio, hanno deciso di effettuare un’ispezione del nido.
Si presupponeva che qualche piccolo fosse rimasto bloccato tra i residui dei gusci vuoti, ma all’apertura della camera del nido si è potuto appurare che ben 15 tartarughe erano rimaste intrappolate nella sabbia che aveva assunto, forse in seguito all’umidità portata dalla pioggia notturna, una consistenza molto dura. Una volta liberati dalla morsa, visitati e misurati, i piccoli hanno rapidamente raggiunto il mare sotto gli occhi entusiasti della gente accorsa. Nel frattempo altre 12 uova, già parzialmente frammentate dai neonati, sono state poste al caldo in attesa che terminasse la schiusa. Sono bastate poche ore e altre 12 tartarughine sono venute alla luce. In tale occasione sono state allontanate dal nido 3 uova in avanzato stato di alterazione che avrebbero potuto danneggiare le altre. Nel pomeriggio del 24 settembre il nido è stato nuovamente aperto e un altro piccolo, appena uscito dall’uovo, ha raggiunto il mare. Le restanti 10 uova sono state poste in incubatrice e nel giro di 4 giorni hanno dato vita ad altre 8 tartarughine che hanno già preso il largo.
In conclusione, il 19 luglio la tartaruga marina aveva deposto ben 91 uova. Di queste, ben 86 si sono schiuse e hanno dato vita a tartarughe sane e vitali che hanno raggiunto il mare, altre 5 invece
non si sono schiuse. L’esame di queste ultime ha evidenziato l’interruzione dello sviluppo embrionale nelle prime settimane di incubazione.
Non è stato rilevato nessun neonato morto.
L’incredibile percentuale di schiusa è stata del 94,5%.
Le tartarughe immesse in mare hanno mostrato particolare difficoltà ad orientarsi in seguito al grave inquinamento luminoso di cui è vittima la baia di Torre Lapillo, ciò ha costretto gli specialisti del Museo di Calimera e del Parco di Rauccio a guidare le tartarughe verso il mare aperto con l’ausilio di una fonte luminosa artificiale.
La vigilanza del nido è stata svolta ininterrottamente dal 19 luglio al 24 settembre, 24 ore su 24, dal personale dell’Area marina protetta di Porto Cesareo, dai volontari della Co.N.G.E.A.V., dal personale del CRTM TartaSalento del Museo di Calimera e dell’Osservatorio faunistico Provincia di Lecce, da quello del CRTM del Salento – Parco di Rauccio e dai volontari di Legambiente.
Approfittiamo della presente per ringraziare l’Area marina protetta di Porto Cesareo che ha coordinato tutte le operazioni di monitoraggio del nido, le amministrazioni e la popolazione locali e i volontari che hanno preso parte alla vigilanza del nido.
Ricordiamo che la Tartaruga marina nidifica sulle spiagge del Salento da metà giugno a luglio, con una maggiore frequenza dal 10 al 30 luglio. Chiunque avvistasse un animale intento alla deposizione delle uova oppure delle tracce del suo passaggio sulla sabbia, è pregato di contattare il 1530, numero verde della Capitaneria di Porto attivo 24 ore su 24.

Chiara Caputo