«Qualcuno mi ha detto che non è importante la lunghezza di un libro ma il suo contenuto. Così ho preso carta e penna, ispirandomi nero su bianco su ciò che sentivo di scrivere». Giulia Grassi è chiara nel motivare il suo libro, Aforismi – Versi liberi (Il Raggio Verde Edizioni), descrivendolo con immensa sincerità per ciò che è: un libro scritto col cuore.  Giulia Grassi nel suo lavoro mette insieme aneliti di felicità, sensazioni di dolore, paure ma anche passione. «C’è qualcosa che accomuna un po’ tutti noi – spiega - e riflettendo a livello filosofico ne è venuto fuori una specie di saggio nel quale rispecchiarsi nell’emozione più pura». Leggere gli scritti di questa giovane autrice significa proprio questo: rispecchiarsi nel suo sentire, vivere le stesse emozioni di questa giovane autrice con la passione per la letteratura e filosofia che si riverberano in canto alla luna, nel ricordo dell’amata nonna materna, nell’amore e nel sostegno per la madre. Giulia non scrive per essere alla ribalta delle scene ma per comunicare al mondo le ebrezze vissute dal suo animo, a far comprendere che la vita è fatta di emozioni. Sono, questi, gli scrittori più proliferi. «La scrittura – aggiunge Giulia - ha preso istintivamente forma e nel dilungarmi più o meno avevo voglia di imbattermi in piccoli aforismi, poesie e riflessioni. Questo piccolo libro si basa su sentimenti, che letti tutti d’un fiato danno la sensazione di essere liberi da ciò che in realtà non ci appartiene o per lo meno è meglio stia lontano da noi. Ecco perché invidia, cattiveria e via seguendo sono banditi nel mio lavoro. Ci si immerge nel profondo, nell'arcano mondo spirituale, spazzando come il vento porta via le foglie d'autunno, l'incredulità di ciò che è giusto non sia. Ancora una volta la poesia ci eleva, rendendoci rumorosamente silenziosi, e quando si riesce ad abbandonarsi ad essa, sentiamo un cullare che smuove la profondità di ogni uomo. Anche l’essere si mette in gioco e fantasticando ritorna bambino, adulto e più vecchio. Rapporti mai esistiti o meglio vissuti nella finzione di energie che si sperdono e sono fini a se stesse. Verità mai dette, nascoste, semplicemente per far soffrire e immergerci nel black-out mentale, nella confusione». Poi, con un candore incredibile, Giulia aggiunge: «Io spero solo che ciò che ho scritto possa in qualche modo piacere e far credere anche per un solo istante che la felicità esiste, c’è, e pensandoci bene è palpabile e coinvolge anche l'assoluto universale dove Dio ha la meglio su tutto. Rimpianti e rimorsi svaniscono quando si è liberi di esistere e credere in se stessi...ciò è il dono più bello che ci appartiene e quando il buio diverrà luce, saremo lieti di accogliere la nostra anima che vivacizza l'esistenza di corpi altrimenti troppo vuoti e materiali. Aspetto in qualche modo che quel treno perso ritorni indietro per portarmi verso l'amore che ha una sola destinazione: unione, unicità, un solo dono!».

 

Giuseppe Pascali