Tanti tasselli uniti insieme per comporre un puzzle chiamato Salento. Raffaele Polo torna ad occuparsi della sua terra d’origine con il suo  nuovo libro «Storie dal Salento» (Lupo Editore), lavoro che comprende gli scritti principali che l’autore ha ambientato nel «suo» Salento. Inediti soprattutto a riempire le pagine del testo, ma anche correzioni e aggiornamenti che rendono il libro più fluido ed attuale. In particolare è il seguito de «Il silenzio del Pesciolino Rosso, ovvero I disegni di Albarosa» con la riproduzione delle opere originali a colpire l’attenzione del lettore, così come anche «L’isola delle Pazze», dove è prevista un’aggiunta con nuovi spunti e prospettive. Tuttavia, l’autore non parla di un’opera compiuta ma consiglia di considerare questi scritti come un vero e proprio cantiere aperto. «Ce ne sono e ce ne saranno altri di scritti – spiega Polo - che aggiungeranno tessere colorate a questo puzzle che si va componendo e, come la tela di Penelope, pare non debba terminare mai. Immergersi in queste storie vuol dire comprendere l’anima del Salento, dei suoi abitanti, della sua contemporaneità. E scoprire un luogo affascinante e misterioso che nessuna carta geografica può delimitare».  Aggiunge quindi Polo: «Ho raccolto alcune storie dal Salento, nel tentativo, nell’illusione che la lettura di queste pagine possa dare un’idea di questa terra, che io, come tanti, mi illudo di conoscere; ma che, in realtà, è un vero e proprio mistero, ricchissimo di sollecitazioni e curiosità. Basta fermarsi ad osservare il pinnacolo di un campanile o il fregio di un portone e ci si incammina subito in un percorso fiabesco surreale che chissà dove può portarci. Ho vissuto in questa Terra respirando il profumo del mare e della campagna, ascoltando il dolce idioma dei suoi abitanti, ammirato dalla bellezza e dalla cultura che promana da ogni piccola realtà del suo tessuto».
                                                 
                                                         Giuseppe Pascali