Angelo Falco è il primo dei tre figli di don Michelino Falco e donna Giuseppina Malvari. Le vicende della sua famiglia si svolgono in un arco temporale che va dalla fine dell’800 ai primi anni ’60 del secolo successivo. Dietro le avventure amorose, politiche, lavorative e familiari dei personaggi, l’autore Ferruccio Marzano, descrive minuziosamente i numerosi fatti storici che si sono succeduti durante i decenni. Curando ogni dettaglio, non tralascia date e particolari riguardo lo svolgimento della vita contadina e il rapporto tra  padrone e lavoratore, accennando al fenomeno del caporalato - piaga che si è perpetuata nonostante il trascorrere degli anni e il vigore di nuove leggi - . Marzano racconta delle due guerre, attribuendo la carica di premier al dittatore Mussolini, paragonandolo con un velo di ironia all’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Cita il 24° anno del Giubileo, commemorato nel 1950; descrive il fenomeno dell’emigrazione dal sud al nord e le assunzioni presso l’azienda FIAT , con il tragico epilogo di numerose morti sul lavoro a causa delle poche misure di sicurezza  . E ancora descrive il boom economico, il fenomeno della Sacra Corona Unita intesa come prima forma di brigantaggio per poi diventare criminalità organizzata. I continui rimandi al mondo politico, cattolico e letterario discostano il lettore dalla vera trama del romanzo tanto da renderlo, per certi aspetti, più un saggio antropologico. L’autore stesso sceglie di suddividere i capitoli in versante interno, dove si narrano le vicende della famiglia protagonista del racconto, in attinenza ai fatti storici riportati nel versante esterno. Gli studi di economia svolti da Ferruccio Marzano nelle più illustri università americane, come Harvard e Cambridge, ritornano nel libro con acuti riferimenti a teorie di noti economisti, fornendo al testo un alto valore culturale. Viene difficile, tuttavia, per il lettore riuscire a donare quella dolce scorrevolezza tipica del romanzo utile per la descrizione di storie d’amore, rapporti conflittuali tra genitori e figli e tutto ciò che riguarda l’animo umano che si perpetua in tutte le generazioni e che viene narrato in questo romanzo famigliare. Tra la severità dei toni spicca una frase lirica ma di estrema tristezza: "con la scomparsa di Papa Giovanni, l’assassinio di Kennedy e l’allontanamento al potere di Krusciov la stagione della speranza passò rapidamente. Ma i germi erano stati impiantati e col tempo germogliarono anche se i germogli, via via, crebbero ed appassirono, mentre però, altri ne seguivano, così che il ciclo è continuato, come sempre, di periodo in periodo". Nelle 144 pagine che compongono il romanzo, pubblicato da Manni, il quale non smentisce mai il buon gusto editoriale e l’impeccabile scelta di copertina, si ripete in modo ridondante "in loco", un espressione che l’autore predilige insieme a "d’altro canto". La scelta del titolo lascia intravedere uno spiraglio di libertà, infatti, il nome del protagonista Falco, rimanda ad un volo di libertà che si cerca fra le righe del libro tanto quanto l’ha cercata costantemente il protagonista, Angelo, durante la sua esistenza.

di Paola Bisconti