Non seguire il sentiero già segnato va invece dove non vi è alcun sentiero e lascia una traccia… ispirati da questa massima filosofale l’associazione Gaia ha scoperto, a Corsano, nuovi percorsi: sono le vie del sale dove si ritrovano antichi sapori e si provano nuove emozioni. Il risultato dei loro studi è diventato un libro, curato da Corrado Russo e coordinato da Marco Cavalera, che attraverso un linguaggio ricco e piacevole esplora la zona che comprende il Parco Naturale Regionale tra Otranto, Santa Maria di Leuca e il bosco di Tricase. Nel testo viene riportato il meticoloso lavoro di ricerca che ha permesso di scoprire le origini del paese del Tacco d’Italia evidenziando aspetti finora poco conosciuti. Con lo sguardo rivolto verso il mare Adriatico, i volontari dell’associazione, si sono dedicati all’ascolto di chi ha vissuto l’Età del Sale, come l’ultimo degli scalcagnati Biagio Nicolì. Attraverso i suoi racconti sono state ricostruite le tecniche di una tradizione d’arte e di cultura locale: la lavorazione del sale, considerata una ricchezza della nazione, che fino al diciannovesimo secolo fu monopolio di Stato. Un’analisi meticolosa di quella che fu la realizzazione delle vasche di evaporazione alla vendita del prodotto riveste uno dei cinque capitoli del libro intitolato "Le vie del Sale. Antichi saperi e nuove emozioni del Tacco d’Italia", ma nel testo emergono altri aspetti molto interessanti per chiunque volesse diventare turista nella propria terra o per coloro che da lontano di accingono a visitare i tesori nascosti proprio come le grotte marine scoperte dall’organizzazione. Riportare alla luce le bellezze del fondale marino è allettante per conoscere alcune meraviglie come la grotta Varchicedda, nome che rimanda alla voragine in cui la stessa grotta sfocia in superficie. L’intento del libro, che vanta una ricchezza di argomenti, è quello di riappropriarsi del proprio passato per rivalutare tanti aspetti che ci appartengono, dalle scoperte archeologiche agli antichi mestieri, solo così si può amare, rispettare e vantare l’orgoglio di vivere nel Salento.

di Paola Bisconti