Giuseppe Cristaldi è un giovane ragazzo di Parabita che nel suo ultimo romanzo ha deciso di trattare dei temi importanti e delicati. In “Nefrhotel. Mi hanno venduto un rene” edito da Promo Music Corvino Meda, dove Kamal, infatti, il bambino protagonista, racconta la tragedia che vive sulla sua pelle. Si tratta di un destino crudele che lo accomuna a tanti altri fanciulli disposti a vendere un organo per salvarsi dall’estrema povertà in cui sono costretti a vivere. Kamal è un ragazzino nepalese e la città di Kathmandu fa da sfondo alle sue tristi vicende gestite dai middle man ossia da coloro che ingaggiano i donatori di organi e li vendono anche a 1000 euro. Molti compratori sono occidentali e senza farsi scrupoli sono disposti ad acquistare gli organi anche in modo illegale intensificando così un commercio squallido che vede coinvolti i medici, artefici delle operazioni, le organizzazioni intermediare nella mercificazione delle vite degli altri. A svelare i retrosceno di un mondo affollato dai turisti sui risciò che effettuano un viaggio a loro insaputa negli inferi viene svelato da Cristaldi. L’autore racconta del sacrilegio che offende l’affascinante spiritualità orientale proprio come quella vissuta da Kamal che nei momenti più difficili invoca Buddha. Le sue richieste di aiuto vengono ascoltate da Cristaldi che corre a salvarlo attraverso la scrittura che di certo lascia al lettore un sapore amaro. A regalare dolcezza all’asprezza della vita c’è la musica di Donatello Pisanello e Angelo Ursu che accompagnano i reading di Giuseppe Cristaldi in numerosi incontri per tutta l’Italia. “Nefrhotel. Mi hanno venduto un rene” è un libro differente dagli altri scritti uno nel 2007 e intitolato “Storia di un metronomo capovolto” e “Belli di papillon” nel 2010. Con quest’ultimo romanzo Giuseppe Cristaldi conferma le sue doti da bravo scrittore, incanta il lettore con le parole e disincanta con la realtà dei fatti, sorprende per il tema trattato e offre uno spunto di riflessione per tutti coloro che come lui intendono guardare la realtà senza illusioni.    

Paola Bisconti