“Tre noci moscate nella dote della sposa” non è solo un titolo originale e intrigante ma racchiude metaforicamente il senso dell’esistenza di Silvia Perrone, protagonista del libro scritto da Simona Cleopazzo e pubblicato da Lupo Editore. In realtà autrice e personaggio hanno molto in comune, e il volume rivela queste assonanze pur non essendo un’ autobiografia. Il libro, infatti, esalta gli aspetti che caratterizzano le due donne, una reale e l’altra immaginaria. Simona, l’autrice, è nata a Nardò, ha 40 anni e vive a Lecce, è sposata ed è madre di due figlie, ma soprattutto è ricca di vitalità grazie al lavoro e all’attività di  volontariato che la vedono impegnata nei laboratori di scrittura in carcere e nei progetti contro lo sfruttamento minorile, inoltre è una delle fondatrici della L.I.L.A. a Lecce, la lega italiana per la lotta contro l’aids, e si occupa di comunicazione sociale nelle scuole e nei gruppi giovanili. Queste passioni nel sociale coinvolgono anche Silvia, la protagonista, che dopo aver vissuto a Bologna per motivi di studio e condividendo la casa con altri svolge mille lavori scoprendo anche una vena creativa proprio mentre lavora in una trattoria dove affianca la cuoca Cecilia, abile maestra nella preparazione del ragù. Silvia assapora gioie e dolori anche quelli che appartengono al suo passato come l’abbandono da parte della madre e in seguito i dispiaceri dovuti alla fine del matrimonio con Marco che le lasciano un vuoto nell’anima. Però quando rientra nel Salento, la sua terra, riscopre la gioia di riprendere in mano la propria vita. A farle compagnia c’è il gatto Michelone e delle amicizie che si rivelano indispensabili nel suo cammino nella ricerca di sé stessa. Nelle strade leccesi avverte il piacere dell’autenticità che ritrova anche nella lettura di alcune verità tutte al femminile scritte da Giuni Russo, Renata Fonte, Simone de Beauvoir, Rina Durante, Sylvia Plath, Rebecca Wilson, Margherita Guidacci, Isabel Allende. La forza delle donne arriva prorompente nella sua vita consentendole di leggere la sua anima fino ad allora “cucita coi fili di seta”. Con la leggerezza della scrittura e la profondità dei sentimenti che caratterizzano il testo, Simona Cleopazzo ha esordito con un capolavoro consentendole di contraddistinguersi nel panorama letterario salentino. La trama, le citazioni ai grandi nomi della scrittura oltre che l’esaltazione della propria terra senza inutili sentimentalismi ma con un affetto genuino che la lega a una città che sa essere generosa e calorosa si scopre nelle 159 pagine di “Tre noci moscate nella dote della sposa” che consente al lettore di conoscersi attraverso una lettura che offre spunti di riflessione.   

di Paola Bisconti