Dopo la vittoria in casa contro il Cuneo, che ci ha ridato temporaneamente il sorriso, il Lecce ha subito una pesante batosta in "terra straniera", contro il San Marino. Fedeli al motto che "come non eravamo marziani prima, non siamo brocchi ora", cerchiamo di inquadrare meglio la partita. A caldo, il presidente Tesoro è apparso deluso ed arrabbiato, ciò ci ha fatto prevedere scelte clamorose. Intanto, ha assunto i contorni del giallo l'esclusione di Giacomazzi dalla rosa per la terza volta consecutiva e già si parla di probabile cessione. Detto questo, cosa non funziona in questo Lecce, che può vantare in formazione ben sei calciatori di serie A. La presunzione di essere i più forti fa sì che si sottovalutino gli avversari di turno. In tal caso, dice bene Lerda che il miglior mercato di riparazione per il Lecce è quello di recuperare in pieno i big della squadra, non soltanto sul piano della forma fisica, ma anche e soprattutto dal punto di vista mentale. Il San Marino ha fatto la sua onesta partita, è stato più determinato e più concreto dei giallorossi: voleva vincere ed ha vinto. Punto. Non continuiamo a cercare scuse, alibi, ora cambi di allenatori e quant'altro, questa squadra ha i mezzi per vincere a patto che giochi le partite con grinta e personalità, senza lasciare il pallino del gioco in balia degli avversari. Così facendo il Lecce ha ceduto il primato in classifica al Trapani e rischia di deconcentrarsi a tal punto da perdere la bussola. L'esonero del tecnico Franco Lerda non ci piace, ma fa parte del gioco. In questi casi è sempre l'allenatore a pagare, anche quando, a nostro modesto avviso, ha meno responsabilità di quante gliene attribuiscano. Con la sosta di campionato, auspichiamo che il Lecce sappia ritrovare il morale giusto per andare avanti in LegaPro, al tecnico Antonio Toma di Maglie (dalla Berretti), neo allenatore dei giallorossi, auguriamo buon lavoro.  Lecce-Cuneo 2-0; San Marino-Lecce 3-1;

 

Stefano Bonatesta