È così intensa la poetica di Carlotta Lezzi che leggere le sue liriche è un modo per comprendere l’astrusità della vita lasciandosi prendere dalle emozioni, che siano di gioia o di dolore. Non si può  infatti rimanere  indifferenti dinanzi ai versi della giovane scrittrice salentina che con la sua prima raccolta “E’ del forte l’ascolto” pubblicato da Lupo Editore esordisce nel panorama letterario. Risulta difficile pensare che le 23 poesie rappresentino il debutto della poetessa perché in realtà sembrano essere state scritte da una grande autrice. Carlotta Lezzi, amante di filologia greca e teatro antico, ha un’anima bella come il volto della ragazza che arricchisce la copertina del volume, che molto le somiglia, dove i colori bianco, rosso e nero non sono per nulla casuali, tutt’altro! Ogni dettaglio esprime i sentimenti di una giovane autrice che possiede il dono di condurre i lettori nel volo dell’immaginazione attraverso l’uso delle parole. Rime, versi, figure retoriche sono gli strumenti che impiega la brava poetessa che tanto ci ricorda “la ragazza dal cappello rosso” o “la sposa barocca”. Si! È Claudia Ruggeri che scriveva “oppure mi sarei fatta altissima”… verso citato anche da Carlotta nella lirica intitolata “J’accuse”. Entrambi i talenti hanno in comune la capacità di interpretare la realtà idealizzandola in un proprio mondo dove predomina l’amore, la dannazione, la salvezza da quell’”inferno minore” che appartiene a ciascuno di noi. Carlotta Lezzi si rivolge “A tutti quei diamanti che si trattano come pietre” è la frase che si legge sulla prima pagina dove un rigo riempie il bianco di un foglio e sazia chi ha fame di contenuti, idee, sentimenti. Un appetito che si placa leggendo le poesie che sin dalla prima lirica intitolata “A mio padre” travolgono il lettore che viene rapito dalla splendida “Donna” per giungere poi all’elegantissima “Prometeo”. Può definirsi elegante una poesia? Di certo non tutte, ma quelle di Carlotta Lezzi sicuramente lo sono.

Biografia
Nasce a Lecce nel 1980. Intraprende studi classici, con particolare interesse per la filologia greca e il teatro antico.
Vive tra Pisa e Lecce. All’età di 7 anni incontra la poesia di Lorca, che la spinge per la prima volta alla scrittura. Diverranno, col tempo, ragioni per continuare il suo percorso, il linguaggio ricercato di Claudia Ruggeri, l’uso delle figure retoriche di Giovanni Giudici e lo stoicismo etico di Eugenio Montale. Nel 2008 la sua lirica “Sei”, viene incisa sulla terrazza di Giulietta e Romeo a Verona; nel 2011 la sua lirica “Tu” viene inclusa nell’antologia “Diffusione Autore” a cura della GDS edizioni; nello stesso anno ha luogo la performance di poesia visiva con la lirica “De Profundis (Abissi mei)”, sul quadro “Danae”, con una grafia riproducente l’elettroencefalogramma, ad indicare una vita presente ed assente al tempo stesso.
 
 
di Paola Bisconti