di Mimmo Ciccarese

Nell’ambito del progetto BiolKids, sui migliori exravergini bio internazionali svolto recentemente ad Andria, molti istituti pugliesi della scuola primaria si sono cimentati con  l’olio d’oliva, scoprendo le tecniche del Panel Test, i metodi di coltivazione dell’ulivo con metodi da agricoltura bio.  I baby assaggiatori hanno dimostrato interesse verso la civiltà rurale e per la tutela dell’ambiente e degli alberi.
Le classi hanno riportato i loro laboratori come vere e proprie performance creative su filiera produttiva dell’olio d’oliva e su alimentazione mediterranea. Progetti degni di nota che nel Salento ha restituito entusiasmo ad un settore dimenticato come l’agricoltura. Particolarmente bello lo spettacolo presentato dagli alunni della Scuola primaria di Spongano, che sulle note di poeti e musicisti salentini hanno siglato la colonna sonora dei loro progetti in un kermesse festosa che ha visto la cordiale partecipazione di amministratori e associazioni di categoria. È piacevole riportare l’interessante ricerca della scuola primaria di Vignacastrisi sulle fasi produttive antiche e moderne dell’olio d’oliva così come descritto dalla classe a cui si esprime grande riconoscenza per l’impegno.

OLIO IN PREPARAZIONE

Vignacastrisi - classe V - Prima della raccolta che avviene in autunno, in estate si pulisce la terra dalle erbacce soprattutto intorno agli alberi formando "aia" un cerchio. Molti anni fa la raccolta avveniva a mano, una ad una le olive cadute da terra si mettevano nelle "panare" ceste di vimini intrecciate sempre a mano con i "vinchi" cioè ramoscelli che crescono intorno agli alberi di ulivo, mentre quelle ancora sugli alberi venivano "spuddricate" tirate direttamente oppure battute con una "canna" per farle cadere. Le "panare" venivano portate con il "traino" il carretto trainato da muli al "trappito" versate per terra a formare una montagna. Dopo senza essere nemmeno lavate venivano messe nella macina, una grande vasca di pietra con un foro laterale e una ruota sempre in pietra che veniva fatta girare all' interno con l' aiuto di un asino legato al bastone collegato alla ruota. Girando la ruota schiacciava le olive e dal foro direttamente in un altro recipiente sempre in pietra cadeva l' olio dove si lasciava riposare per separare quello pi limpido dalla parte pi densa e sporca la "sintina". Col passare degli anni la raccolta è diventata meno faticosa. Una volta pulita la campagna c'è chi usa scopare le olive con una scopa adatta e che si è trasformata anche questa nel corso del tempo da semplici ramoscelli a metallo poi di plastica, altri usano mettere le tele cioè delle grandi reti intorno alla pianta che fermano con delle pietre o dei pezzi di ferri curvi piantati nel terreno. Quando le olive sono mature cioè nere cadono per terra o sul telo e si inizia la raccolta. La mattina presto si va in campagna e si comincia alzando le tele o a scopare le olive radunandole formando delle piccole montagnette, poi si mettono nei sacchi e si portano a casa per la cernitura cioè si monta una macchina dove poco alla volta si versano le olive per separarle da sassi, foglie o noccioli, mentre quelle pulite scivolano nel sacco agganciato davanti alla macchina. Finita la cernita che può avvenire anche in campagna, i sacchi vengono portati al frantoio o alla mulinova dove vengono versate in dei grandi "cassoni" presi con il muletto elevatore e poggiati sulla "bascula" una grande bilancia posta al livello del pavimento per pesarle. Successivamente le olive vengono lavate in una vasca piena d' acqua e direttamente con un nastro trasportatore vanno nella macina. L' impasto che si ricava viene distribuito sui "fisculi" delle ruote piatte forate di 60 cm circa fatte di corda intrecciate e impilate nella pressa da dove fuoriesce l' olio. Questo passa in un' altra macchina per il filtraggio e infine messo negli "zinni" contenitori di acciaio o in dei bidoni di plastica, viene fatta la "gradazione" cioè si misura il grado di acidità e si consegna ai proprietari delle olive che lo ritirano pagando le "vasche" cioè in base ai kg.

- 1 "stuppeddru" = 10 kg circa
- 1 "picciulu" = 20 kg circa
- 1 "tumminu" = 40 kg circa
- 1 "vasca" = 6 tummini