È un fascino antico, ma sempre nuovo quello della Terra d’Otranto descritto fra le pagine di “Viaggio nel Salento magico. Dove si racconta di folletti e streghe, di fate, orchi e sirene, del venefico morso della tarantola, di fatti di vita quotidiana, di usi, di costumi e di superstizioni, con fiabe e filastrocche”.
L’autore Federico Capone nel suo ultimo libro pubblicato nella collana “La terra e la storia” dall’omonima casa editrice cavallinese fondata dal padre Lorenzo nel 1980, racconta il passato di luoghi dove mito e realtà hanno scalfito il trascorrere dei secoli. L’insediamento e il passaggio di popoli e civiltà hanno modificato alcuni aspetti che vengono riproposti nell’interessante volume arricchito dalla prefazione di Maurizio Nocera.
Il Salento, lambito dai due mari e snodo centrale del Mediterraneo, conserva un passato glorioso e prodigioso, ripreso anche nelle Metamorfosi di Nicandro di Colofone che narra di una battaglia combattuta a passi di danza tra le ninfee cosiddette epimelidi nonché semidee, contro dei giovani pastori che una volta persa la singolare lotta vennero mutati in alberi di ulivo. Oggi si dice che il sibilo delle chiome mosse dal vento sia in realtà il lamento di quei fanciulli, vittime di un incantesimo eterno.
Leggende, credenze, usi e superstizioni attraggono il lettore in un appassionante viaggio storico dove inevitabilmente si affronta il tema della tarantola, celebre attività coreutica, ritornata alla ribalta non più per curare le vittime morse dal ragno velenoso, ma per divertire le nuove generazioni attratte dalla musica ritmata, frenetica e coinvolgente che padroneggia nelle sere d’estate nei tanti paesi della Grecìa salentina.

di Paola Bisconti