Con l’arrivo di Luglio ed Agosto, il Salento offre ai propri turisti il mare, le spiagge e non solo!
In quest’ultimo decennio la Puglia ha rappresentato il motore dello sviluppo turistico del Mezzogiorno.
Dal 2010 ad oggi, la Puglia si riconferma come meta turistica prediletta a livello nazionale e la sua aumentata notorietà si è tradotta nel tempo in una maggiore internazionalizzazione del brand Puglia.
 Le mete preferite sono principalmente il Salento e la Valle d’Itria, complice la convenienza di prezzi, la facilità di raggiungimento, grazie agli scali ed ai porti marittimi di Brindisi e di Bari e non ultimo, la nota bellezza delle nostre spiagge e la limpidezza del nostro mare.
Anche quest’anno il Salento si fregia di località con bandiere blu e bandiere cinque vele, la prima a premiare l’aumento dei servizi nelle marine e la politica di sostenibilità portata avanti da alcuni comuni costieri e l’altra per segnalare l’impegno profuso dalle amministrazioni locali nel pieno raggiungimento l’eccellenza turistica.
Durante questi due mesi dell’anno, il Salento si costella di eventi enogastronomici e appuntamenti di vario genere, per i quali il nostro territorio non è solo mare.
Se per gli Italiani, la Puglia è sinonimo di servizi adatti anche ai più piccoli, per gli stranieri il nostro territorio evoca la curiosità di un luogo da scoprire in termini di cultura locale, tradizioni ed enogastronomia.
Gli arrivi s’incentrano principalmente nei mesi di Luglio ed Agosto, mentre nei restanti mesi si è registrato un evidente calo delle presenze.
Questi dati relativi al turismo e rilevati dal BIT 2013 e presentati all’inizio di quest’anno sono quindi incoraggianti se rapportati con quelli delle altre regioni, ma il reale problema è che la ripresa economica si concentra principalmente in soli due mesi l’anno, il ché evidenzia di come manca una reale comunicazione e promozione della nostra regione che faccia aumentare i feedback positivi anche in un ambito estero.
Imperativo è quindi la destagionalizzazione, facendo conoscere la nostra terra anche attraverso l’architettura.
Come nella Valle d’Itria si apprezza il paesaggio e la tipica costruzione a trullo, qui gli antichi borghi e le masserie tra gli uliveti sono nell’immaginario collettivo sono sinonimo di relax e di Salento.
L’edilizia che ha risentito in primis della congiuntura economica poca favorevole, in generale sta trovando i suoi sbocchi nell’internazionalizzazione del prodotto e se da un lato si assiste all’esodo di tecnici locali all’estero, dall’altro e quasi in controtendenza, società immobiliari colonizzano il nostro territorio investendo in ristrutturazioni per attirare il turismo estero e vendendo sul mercato internazionale le nostre tipiche architetture.
Ecco quindi che a credere nel brand Salento non sono quindi investitori locali.
E se questo processo può sembrare utile ad incentivare il turismo locale, in realtà non è sufficiente per amplificare quell’appeal territoriale  sinonimo di ripresa economica e tipico della stagione estiva.
Un singolo aspetto territoriale non può essere disgiunto all’altro: è necessario proporre pacchetti turistici completi dove il luogo in cui si soggiorna non sia privo della nostra cultura enogastronomica, tradizioni e natura proponendo percorsi cicloturistici passeggiate o eventi caratteristici, in una sola parola esaltando il brand Salento.
I giusti input per vivere a tutto tondo il nostro territorio per valorizzare la nostra identità locale e far vivere al turista esperienze uniche che possano incentivare la reputation del nostro territorio secondo il mio parere possono essere forniti  solo da chi conosce appieno il nostro territorio.

di Alessandra Paresce