Libro di Isaia 60,1-6 “Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te”
Si potrebbe riassumere con le parole del profeta Isaia la straordinaria personalità di don Pasquale Liberatore, Postulatore salesiano per le cause dei santi, scomparso il 30 ottobre 2003. Tale frase infatti riassume biblicamente l’intenso ritratto stilato dal professore Giovanni Paladini in “don Liberatore. Cronaca di un’amicizia”, Editrice Salentina.
In questo secondo lavoro, con la maestria stilistica che appartiene all’autore viene presentata la figura di un prete vero, semplice, autentico. Nel libro è ricostruita la storia di un’amicizia, quella tra don Liberatore e Giovanni Paladini, che ha inizio in quei luoghi della memoria tanto cari al narratore dove ha modo di conoscere il sacerdote durante il periodo in cui venne nominato direttore de “Li Sala”, l’istituto Salesiano di Carmiano.
Nelle pagine traspare tutto il fascino della personalità di un grande uomo in grado di contagiare con la luce dei suoi occhi che arrivava dritta alla mente e al cuore di chi lo incontrava.
Giuseppe Rizzo, nella nota introduttiva intitolata “Il passo leggero dell’amico” riporta le peculiarità narrative e non solo del volume incentrato sulla figura di don Liberatore “sempre attento, in ascolto, delicato e chiaro, umanamente santo”.
Ad offrirci i dettagli di un “autentico pezzo di cielo inviato sulla terra” è Giovanni Paladini che attraverso un carteggio di lettere e di e-mail mantiene vivo il ricordo del caro amico con il quale intratteneva spesso e volentieri accese conversazioni sui perché esistenziali, ma anche sulle questioni politiche e su tematiche di attualità.
Don Pasquale Liberatore era un uomo che  possedeva una vasta cultura, aveva due lauree, era divoratore di libri, un amante della filosofia, teologia, astronomia e delle arti, “riusciva ad essere eccellente in tutto” scrive l’autore che aggiunge “il dono più grande che possedeva era quello di contagiarti con la sua amicizia e di persuaderti a fare amicizia con Gesù”. Il libro quindi si basa anche sul valore dell’amicizia come quella nata e coltivata negli anni fra i due protagonisti del testo.
Il libricino leggibile in poche ore è ricco di aneddoti, alcuni particolarmente evocativi come il momento della buonanotte che si svolgeva nell’ampio cortile dell’oratorio de li Sala, dove don Liberatore radunava i ragazzini per salutarli e benedirli prima che i fanciulli rientrassero nelle loro abitazioni. A quel punto “il direttore dava le spalle al sole e quest’ultimo spesso rosso fuoco prima si adagiava sui vigneti e poi si immergeva totalmente sino a scomparire”.
L’immagine oltre ad essere particolarmente affascinante racchiude il senso del racconto che potrebbe riassumersi con un altro incisivo e toccante versetto del profeta Isaia 5,1-9 “Canterò per il mio diletto il mio amore per la sua grande vigna”.

di Paola Bisconti