A volte accade che le speranze si tramutano in realtà. Potrebbe trascorrere del tempo, ma quando i sogni si concretizzano ciò che conta è vivere il presente dimenticando il passato. Ed è proprio così che ha inizio la storia di Lisa, protagonista di “Parigi solo andata”, romanzo d’esordio di Alice Guerrieri. L’autrice salentina nel testo pubblicato da Lupo Editore, racconta il soggiorno parigino di una giovane critica d’arte che stanca di condurre una vita monotona rischiando di diventare un’insopportabile e nevrotica intellettuale, decide di scardinare le regole di un’esistenza già programmata.
Vivendo alla continua ricerca della felicità, Lisa risponde ad una mail inviata dalla redazione di una nota rivista francese, l’annuncio cercava un critico specializzato in arte italiana disposto a lavorare a Parigi a tempo indeterminato. Inaspettatamente giunge la risposta tanto desiderata e Lisa scopre che la sua richiesta è stata accettata. Una grande festa con parenti e amici, gli ultimi saluti con Alberto, il fidanzato di una vita con il quale aveva una relazione ormai sconfitta dalla noia e Lisa è già sull’aereo, pronta ad assaporare nuovi orizzonti di libertà da sempre desiderati.
Le sue prime amicizie sono i colleghi della redazione: Jacques più che ad un caporedattore assomiglia a uno scaricatore di porto; Marion, direttrice responsabile; Philipe, direttore editoriale; Olivier soprannominato “Primula Rossa” perché va, viene, scompare e riappare velocemente; Monique, fotografa del mistero, bravissima ad esercitare la sua antipatia nei confronti di Lisa; Anne è la critica d’arte che si rifugia nei musei; Dino, il tuttofare, poi ci sono i  fratelli Colber che gestiscono il reparto grafico e Renèe, Vincent, Xavier.
Lisa inizia a vivere l’esperienza francese che sin da subito si dimostra molto diversa da come l’aveva immaginata tuttavia si lascia assorbire completamente dal nuovo lavoro. Ammira la città che è come se cambiasse aspetto in base ai suoi stati d’umore: a volte Parigi le sembra meravigliosa, specialmente nel periodo primaverile che contribuisce a risvegliare in lei pulsioni da troppo tempo sopite, altre volte invece la capitale francese le appare priva di fascino e bellezza.
Gli sbalzi emotivi sono dovuti anche e soprattutto a due intense relazioni d’amore che terminano entrambe in malo modo almeno fino a quando Lisa non incontra l’uomo della sua vita.
Attraverso le avventure della giovane protagonista, Alice Guerrieri compie una lucida analisi sulla generazione odierna. Con ironia e un piglio di sarcasmo, l’autrice offre al lettore dei pretesti per riflettere sulla situazione attuale che vede i ragazzi come spettatori della propria vita, proprio come quando ci si trova di fronte ad un’opera d’arte: la si osserva provando una voglia smisurata di catapultarsi all’interno, in una dimensione totalmente diversa dalla realtà. È un’insolita consolazione a cui Lisa, la protagonista di “Parigi solo andata”, ricorre sovente.
Strepitosi sono i passaggi in cui la scrittrice descrive le opere d’arte, rappresentandole in un modo del tutto soggettivo e per questo risultano più interessanti. I frequenti francesismi abbelliscono la scrittura come gli arabeschi impreziosiscono un’opera d’arte perché “Parigi solo andata” è un piccolo “bijoux letterario” dove rifugiarsi ogni volta che avvertiamo il desiderio di evadere dalla realtà.

di Paola Bisconti