Difficilmente i nativi digitali potranno cogliere la bellezza di una lettera scritta a mano. D’altronde non possiamo che biasimarli, ma se leggessero “Massime della vita” di don Mario De Nunzio, Edizioni Esperidi, di certo apprezzerebbero il fascino di un pensiero vergato su un foglio di carta e rivolto alla persona amata. Figli di un’epoca tecnologica, abbiamo bisogno ora più che mai di riscoprire il passato lasciandoci stupire da quelle che erano le tradizionali modalità per esprimere i propri sentimenti.
Con l’intento di offrire spunti di riflessione ai lettori di oggi, don Mario De Nunzio ha deciso di pubblicare un quadernetto trovato casualmente all’interno della casa dei suoi genitori. Rimasto inevitabilmente folgorato dalla profondità dei versi letti sul libricino, il prete nonché rettore presso la Basilica di San Giovanni Battista al Rosario di Lecce, ha ritenuto opportuno rendere pubblico un dono d’amore che il padre Giacinto De Nunzio aveva realizzato per Antonella Lezzi in occasione del loro matrimonio celebrato il 20 agosto 1927.
Ogni pagina corrisponde a un mese dell’anno a sua volta paragonato a un periodo della vita: la nascita di un figlio descritta in strofe introduce il quadernetto che procede con i primi passi dell’infante il quale si appresta a vivere gli anni della puerizia, per giungere poi a quelli della fanciullezza fino ad essere adolescente. Giunge la pubertà quindi la giovinezza, subentra la virilità, la maturità, la decadenza segue il tramonto e la vecchezza.
“Ricorda il bello del passato/ dimentica ogni rancore/ vivi del presente/ disprezza la morte,/ ma conservati in vita”  scrive Giacinto De Nunzio, un uomo di sani valori, grande lavoratore, innamorato della vita e della sua donna.
Il quadernetto di deliziosa fattura, è adornato da alcune immagini: una foto della coppia e un’altra che ritrae un diploma di merito conferito alla ditta di De Nunzio Giacinto in occasione del terzo concorso per la premiazione della fedeltà al lavoro e del progresso economico. Splendida l’immagine a metà del libricino che raffigura le quattro stagioni, il divenire della vita, il continuo evolversi dell’essere umano.

di Paola Bisconti