Alcuni cenni li merita anche il parco archeologico dell’antica Rudiae che, dimenticato per decenni, di tanto in tanto torna alla ribalta per la ripresa degli scavi. Le prime ricerche risalgono al 1869-75 da parte della Commissione Archeologica, gran parte degli oggetti (vasi apuli, ceramiche, bronzi, monete) ritrovati sono tuttora conservati ed esposti nel Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano”. Nel 1928 lo studioso Pietro Marti riferisce che una esplorazione completa del parco archeologico non era ancora stata tentata. Di recente è stata ritrovata una statua togata risalente al IV-V secolo d.C. Rudiae, una città messapica e poi romana, patria del grande poeta latino Quinto Ennio, lascia intravedere resti di epoca romana di grande pregio come un anfiteatro romano scavato nella roccia ( misurava m 83x66), risalente al II secolo a.C. Certamente uno tra i più antichi anfiteatri romani, in quanto i precedenti erano costruiti in legno. Per la città di Lecce è una cosa straordinaria possedere due anfiteatri ed un teatro romano, non sono tanti i siti archeologici che possono annoverare un patrimonio del genere a così poca distanza, ma non ancora valorizzato appieno. Il parco archeologico di Rudiae (Acchiatura, Anfiteatro e uliveto), situato sulla via per San Pietro in Lama a circa duecento metri fuori da Lecce, conserva i resti di edifici costruiti con grossi blocchi di pietra, strade lastricate, mura messapiche del V-IV secolo a.C., ipogei, tombe (a fossa e a camera) e di una fontana monumentale. Pitture e numerose iscrizioni messapiche e latine ne attestano l’importanza dell’antico centro. Rudiae fu distrutta dai Normanni nel XII secolo.
Il Museo Diffuso Arcaico di Cavallino nasce nel 2003 per custodire e tutelare i ruderi di un villaggio preistorico, poi importante centro messapico di cui, però, si ignora il nome antico. Già dal 2000 è stato Cantiere Scuola di Archeologia dell’Università di Lecce. L’intera area all’aperto (15 ettari) racchiude la Storia dei Messapi, essendo uno dei centri più importanti del Salento. All’interno si possono visitare la città arcaica (VI-V secolo a.C.) e la necropoli, con alcune tombe sormontate da specchie, antiche abitazioni a forma di trullo, antiche strade, cisterne e resti di mura megalitiche di tipo poligonale con fossato antistante del IV e III secolo a.C., che si sovrappongono ai resti di capanne del villaggio preistorico dell’età del Ferro (VIII-VII secolo a.C.). L’ingresso è gratuito e la Cooperativa “Sigismondo Castromediano” organizza visite guidate, ma si può usufruire del parco anche come spazio per correre, passeggiare e giocare con i bambini. Un totem multimediale, istallato all’interno del Museo Diffuso, permette di fare una visita virtuale nell’area archeologica. Su un balcone metallico, posto all’ingresso del museo, si può osservare dall’alto l’intero parco archeologico. L’orario di apertura va dalle ore 9.00 alle 15.00, ma spesso si protrae ben oltre le 15.00, con chiusura settimanale il lunedì.
Tra la vicina frazione di Vaste e Poggiardo sorge il Parco dei Guerrieri su una vasta area archeologica - l’antica Bastae o Bausta del IV- III sec. a.C. - che comprende i ruderi di antiche mura megalitiche messapiche (sono ancora ben visibili le porte dell’antico centro), una necropoli da cui sono stati ritrovati numerosi cimeli, il complesso paleocristiano di Fondo San Giuliano e l’antica chiesa-cripta dei Santi Stefani (XI secolo) con affreschi di epoca bizantina. La chiesa rupestre a tre navate scavata nel tufo si trova presso la masseria di Santo Stefano. Il museo della Civiltà Messapica all’interno del Palazzo Baronale di Vaste conserva dal 1997 numerosi cimeli di epoca messapica, romana e bizantina. In tutto il territorio di Poggiardo si trovano antichissime chiese sotterranee. Come Rudiae e Valesio, l’antica Vaste fu distrutta nel XII secolo dai Normanni capeggiati da Guglielmo I il Malo, re di Sicilia.
di Stefano Bonatesta