Valentina Perrone Storie di donne «racchiuse» in una tazza di caffè, dove ogni vita narrata ha un gusto e un aroma speciali. Un pezzo di Salento a Cantù. Terzo posto per Valentina Perrone e il suo libro  «Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla» (Edizioni Esperidi) alla IV edizione del Premio Letterario Nazionale «Il Tombolo», realizzato da Pro Cantù con il patrocinio del Comune di Cantù e rivolto a sole autrici donne. La straordinaria semplicità con cui l'autrice affronta temi importanti legati al vissuto femminile è stata particolarmente apprezzata dalla giuria tecnica presieduta da Giancarlo Montorfano, scrittore e giornalista.

Valentina Perrone sceglie una variante tipicamente salentina del caffè per il titolo del suo libro, «Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla», edito da Edizioni Esperidi, un libro che con una scrittura pulita e uno stile asciutto e immediato narra storie di donne che si lasciano avviluppare da odori e i sapori caratteristici di un Salento che, non è difficile notare, è nel cuore della giovane autrice, giornalista, cui il “Premio giornalistico Terre del Negroamaro” ha conferito lo scorso anno la Menzione Speciale. Sono storie che parlano di sentimenti quelle narrate dall'autrice, storie d'amore, di affetti familiari, di amicizia. «Ogni racconto racchiude un po' di me e un po' di vite che ho incrociato lungo i miei anni – spiega Perrone – spesso proprio davanti ad un caffè. Vite di donne che sanno di coraggio, ritmate dai ricordi che sprigionano forza diventando preludio di nuovi inizi». Sono vite difficili quelle narrate nel libro, come spiega la stessa autrice, «fatte di scelte e gesti resi complessi dagli accadimenti che ci circondano e che hanno un gusto amaro quasi impossibile da mandare giù. Eppure la dolcezza pian piano prende corpo, a partire dal ricordo, che poi diventa forza».  «Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla», con le sole 62 pagine di cui si compone, non deve trarre in inganno: non è un libro da leggere tutto d’uno fiato ma una carrellata di storie, legate tra loro o disunite, come meglio le si voglia interpretare, da gustare in pillole, magari quotidiane, soffermandosi a riflettere su forza e debolezze delle protagoniste, alter ego di tutte quelle donne che in un caffè in ghiaccio, aggiungendo il latte di mandorla secondo l’usanza salentina, sanno rendere dolce quanto di amaro c'è nella vita. Un messaggio che la giovane autrice invia al lettore: trovare sempre un gusto dolce anche laddove la vita costringe a buttare giù sapori amari ed anche una sorta di inno all’ingegno salentino, in grado di trovare sempre il modo per gustarsi la vita senza arrendersi davanti alle amarezze. E che la vita regali sempre piacevoli incontri, davanti ad un caffè in ghiaccio con latte di mandorla. La cerimonia di premiazione si è svolta il 28 maggio 2016 nel «Cortile delle Ortensie» a Cantù, nell’ambito del Maggio dei Libri 2016. 
 
Giuseppe Pascali