chiesa del Carmine a a Caprarica di Lecce L’antichissima tradizione della Fiera di San Marco si ripropone come ogni anno la mattina del 25 aprile a Caprarica di Lecce. Nella data in cui un’Italia intera festeggia la sua Liberazione del nazifascismo, il “santo protettore delle orecchie” unisce il sacro ad una tavolozza di colori che dal 1848 dipinge le vie del piccolo comune salentino. Nata per la vendita del bestiame e della terracotta, oggi la Fiera è un evento in cui la cultura si crea spazio fra le bancarelle e le migliaia di persone che passeggiano e si assiepano. L’amena Chiesetta della Madonna del Carmine, carissima al popolo praticante e non, è il vero “quartier generale” del culto di San Marco a Caprarica ed ogni 25 aprile il suo sagrato ed il suo interno sono costantemente invasi da credenti e curiosi.
Oltre al grande mercato e all’ondata di visitatori, il programma prevede la classica mostra di artigianato locale nell’atrio del Municipio. Ma sarà la centrale Piazza Vittoria il vero palcoscenico di attrattive culturali: Coldiretti propone il consueto mercato di prodotti a chilometro zero, non mancheranno poi visite guidate ai frantoi ipogei e al centro storico del paesino. Ci penseranno inoltre giocolieri e trampolieri ad animare gli astanti, rispondendo al progetto “Piazza dell’Integrazione”. Sino alla sera sarà in esposizione “eikôn”, la mostra di icone sacre dipinte a mano secondo la tradizione bizantina, ad opera di Biagio Delle Donne.
Non è finita. Il nuovo protagonista di quest’anno è il Palazzo Baronale, che è stato oggetto di uno studio del Politecnico di Bari: alle 17:30 la presentazione del libro “Memorie ipogee” sarà proposta al pubblico. A seguire, sempre nel cortile del Palazzo, “rivivrà” il mai dimenticato poeta Antonio Verri, la cui memoria verrà già onorata da continui riferimenti alle sue opere lungo il percorso della Fiera, grazie al contributo dei ragazzi del Liceo Artistico “Ciardo-Pellegrino” di Lecce. A mo’ di un leopardiano “Sabato del villaggio”, lo scrittore e poeta caprarese aveva descritto i preparativi e l’attesa che storicamente contraddistinguono la Fiera, nella sua “La cultura dei Tao”, ripresentata ora da Mauro Marino e Piero Rapanà, con la cura del Fondo Verri. Toccherà poi a Simone Franco ricordare l’uomo di cultura nel suo recital “Fabbricanti d’armonie”, che trae spunto da vita e produzioni dell’indimenticato Antonio, scomparso nel 1993, ma mai assente dalla sua Caprarica.

Stefano Verri