Giovedì 30 novembre ore 19,30
Complesso Museale San Francesco della Scarpa
(Lecce)
 
Edoardo De Candia Le persone dicevano che era pazzo lui. Lui diceva che erano pazzi gli altri. Avevano ragione entrambi. Edoardo De Candia non conosceva sempre la misura ma conosceva bene il perimetro della sua libertà: l’umanità. Amava perdersi per le strade della città, camminare nudo per chilometri alla destra del mare, disegnare per terra al centro della piazza e della gente, ma si fermava a guardare per ore i fiori, gli alberi, le piante, riempiva di caramelle le tasche dei bambini all’uscita della scuola, e a un gesto gentile rispondeva con un suo schizzo, un suo dipinto. In pratica, con la sua anima. Quella aveva, e quella poteva donare. Lo ha fatto quando era in vita, e ha ricominciato a farlo in questi mesi di retrospettiva sulle sue opere, AMO.ODIO.ORO, allestita nel Complesso Museale di San Francesco della Scarpa di Lecce. La sua arte può essere amata, oppure criticata, ma non c’è una sola persona che davanti alle sue opere sia rimasta indifferente. Edoardo punge le emozioni. Perché legate a un ricordo magari o, semplicemente, perché è capace di scavare una suggestione.
“Caro Edoardo - ha scritto una bambina sul libro dei ricordi all’ingresso della mostra – io ti ammiro perché disegni come un bambino, quindi, pure i bambini capiscono”. Basterebbero queste parole per raccontare gli effetti di questo viaggio interiore, attraverso gli occhi dell’artista leccese, curato e voluto da Lorenzo Madaro e Brizia Minerva in collaborazione con la Regione Puglia, la Provincia di Lecce, il Teatro Pubblico Pugliese, l’Istituto di Culture Mediterranee e il Museo Sigismondo Castromediano. Un viaggio che, sul territorio, ha innescato un vero e proprio processo generativo a partire dagli 'Inseguimenti' di Mauro Marino fino alle iniziative curate da Swapmuseum che hanno coinvolto giovani e bambini invitandoli a vivere e interagire con le opere di Edoardo. Ma per cogliere un ‘indizio’ è indispensabile essere aperti alla ricerca e attenti a riconoscere il valore delle esperienze. Allora, forse, oggi, qualcosa è cambiato rispetto a ieri, forse c’è una consapevolezza diversa, una diversa inclinazione all’altro.

edoardo de candia Nel segno di questo auspicio giovedì 30 novembre, a partire dalle ore 19,30, si svolgerà il finissage di AMO.ODIO.ORO. Voci, corpi, suoni e movimenti intorno e dentro le opere di Edoardo negli spazi del San Francesco della Scarpa e tra le geometrie dell'allestimento curato da Big Sur. Per lui si esibiranno il cantastorie P40 e Donna Lucia, la Compagnia Atto e Elektra, Swapmuseum e Quiet Zone con il progetto ArtBit - Musei che suonano, Dj Gopher con gli studenti del Liceo Classico Palmieri di Lecce. L’ingresso costerà 1 euro a titolo simbolico.
 
IL PROGRAMMA

ore 19.30
P40 e Donna Lucia
"Per Oro, per Amo e anche un po' per Odio"
di e con Pasquale Quaranta e Lucia Minutello
"Inseguimento musicale" di Edoardo De Candia attraverso le sue opere
Tra ironia, celebrazione e invito alla riflessione la canzone si fa sottolineatura, parola in più, azzardo simbolico per avvicinarsi alla complessità della vita di Edoardo De Candia. Una vita sofferta ma orgogliosamente coerente e libera, capace di linguaggio, capace di un alterità così manifesta da creare imbarazzo in una città che stordita dal Barocco non è stata mai più capace di Osare.

ore 20.30
Compagnia Atto e Elektra
Senza titolo
Il cavaliere senza terra ispira l’intervento dei danzatori all’interno degli spazi esterni e interni alla mostra, nell’idea di sottolineare l’importanza del corpo nell’opera dell’artista.
L’artista ci insegna che il corpo ha una democrazia e diventa politico nel momento in cui si mette in opera cercando di dialogare con tutto quello che oggi è la dimensione del profitto.
I danzatori cercheranno di valorizzare il tema poetante dell’opera di Edoardo attraverso una forma di sospensione, il corpo cercherà una forma dialogante con tutte quelle che sono le patologie e gli schemi abitudinali dell’oggi. La danza ci pone in uno schema dialogante che sospende il gesto e lo riporta all’essenza della natura.

ore 22.00
Swapmuseum in collaborazione con QueitZone
ArtBit - Musei che suonano/Reloaded
ArtBit nasce per avvicinare i ragazzi ai musei attraverso nuovi linguaggi come la musica elettronica. Nei mesi scorsi durante un laboratorio che ha coinvolto giovani dai 16 ai 30 anni hanno sono state raccolti attraverso l’utilizzo di sensori, suoni provenienti da opere d'arte, statue e altri reperti archeologici. L’output del laboratorio sono state due tracce musicali realizzate dal produttore di musica elettronica Populous e dal musicista Giorgio Distante. Durante la serata AMO.ODIO.ORO si potrà visitare la mostra ascoltando attraverso delle cuffie con tre canali, le tracce musicali e la voce di Edoardo De Candia tratta da un documento audio del 1984.

ore 21.30
Dj Gopher
con gli studenti del Liceo Classico Palmieri di Lecce
Dj Set ODIO!
suoni della Lecce anni '80/'90
Cosa si ascolatava a Lecce a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta? Quale scena musicale animava le serate 'alternative'? Era la Lecce dell'ARCI, di Totu e di Pippi Nocco quando ancora erano 'putee', il centro storico che era periferia, i luoghi frequentati dai giovani che cercavano aggregazione lontana dai pub e dalle discoteche. Nei vicoli della città vecchia apparivano creste colorate o Edoardo era con loro.
Gopher, pioniere della scena raggae e hip hop nazionale, animatore della scena indipendente salentina ci ripropone una selezione di musiche ispirate alle storie e i luoghi della Lecce di Edoardo. Ad anticipare il dj set di Gopher i giovani studenti del Liceo Classico Palmieri di Lecce che ritornano dopo la serata

La mostra Edoardo De Candia AMO.ODIO.ORO è promossa e finanziata dalla Regione Puglia (Fondo Speciale per la Cultura e il Patrimonio culturale). Gli inseguimenti sono a cura di Mauro Marino del Fondo Verri, l'allestimento e la comunicazione sono di Big Sur, la promozione di Swapmuseum.