Per la XXVI edizione delle Giornate FAI di Primavera, Fondo Ambiente Italiano, il 24 e 25 marzo, oltre 1000 splendidi luoghi in 400 città, tra palazzi, chiese, castelli, borghi, ville, giardini, avamposti militari, siti archeologici e parchi, saranno aperti in esclusiva dal FAI. Aperture straordinarie in molti luoghi poco conosciuti, inaccessibili, o poco visitabili. “Due giorni per scoprire l’Italia, 365 per amarla”, “Per il paesaggio, l’arte e la natura. Per sempre, per tutti”. Le visite guidate dai volontari FAI (7.500) e dagli Apprendisti Ciceroni delle scuole (50.000) e gli eventi vari arricchiranno le Giornate FAI di Primavera. La delegazione di Lecce curerà l’apertura al pubblico di otto luoghi nel Salento già set cinematografici. I “Fai da…Set” sono: Palazzo Carafa (sede del Municipio), Palazzo Famularo (giardino e terrazza pensile) e Palazzo Tamborino-Cezzi a Lecce, Villa Romano a Monteroni, Chiesa di S. Paolo a Galatina, Chiesa di S. Teresa e Castello Acquaviva a Nardò, l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Squinzano (strada prov. Squinzano-Casalabate, ore 10.00-13.00/15.00-18.00). Quest’ultima, direttamente gestita dal FAI dal 2012 (in concessione trentennale dalla Provincia), è aperta tutto l’anno e dopo Pasqua si celebrerà nuovamente la Messa con la riapertura della Chiesa restaurata (7 aprile). Segnaliamo anche l’apertura a Brindisi del Grande Albergo Internazionale e di Palazzo Montenegro, a Manduria sono visitabili la Chiesa di S. Pietro Mandurino, il Frantoio Ipogeo e la Fonte Pliniano. Maggiori dettagli si possono trovare sul sito del FAI. Il FAI è una Fondazione senza scopo di lucro che opera grazie al sostegno di privati cittadini, aziende e istituzioni illuminate per contribuire a tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio d’arte, natura e paesaggio italiano, fin dalla sua fondazione nel 1975. Il 20 marzo del 1993 ci fu la prima edizione delle Giornate FAI di Primavera e fu subito un successo con 50 tesori nascosti da scoprire e salvare in 30 città italiane. Ora, per tutti coloro che hanno a cuore le sorti di luoghi così belli, a volte sconosciuti o da salvaguardare, non si può rinunciare ad una passeggiata di primavera, ormai considerata quasi come una festa nazionale, che Sil ha il piacere di segnalare ancora.
Stefano Bonatesta