Valorizzare i prodotti, far conoscere le eccellenze, creare opportunità per il territorio ma, soprattutto, proporre un tubero che apparentemente non ha nulla a che vedere con il territorio salentino. Con questo spirito Caprarica si appresta a proporre sulle tavole dei suoi ristoranti il tartufo salentino. Seppure si può pensare ad una bizzarria, in realtà il tartufo è presente nel Salento ed è una vera prelibatezza, riconosciuta anche dagli esperti di territori con una storica tradizione nel settore del tartufo. E proprio dalla ripresa di vigore del gemellaggio con Valtopina -  avviato ai tempi del terremoto in Umbria – dove si svolge una degli eventi più consolidati del settore (la Mostra Mercato giunta alla 38^ edizione) – che Caprarica ha trovato la spinta per mettere il tartufo salentino al centro di un primo programma gastronomico. Il tartufo bianco - il cosiddetto «bianchetto» (il suo nome scientifico è Tuber Borchii Vitt) e quello nero – cosiddetto «scorzone» - presente durante il periodo estivo (il suo nome scientifico è Tuber Aestivum), crescono sotto le querce e quindi i lecci (varietà della quercia stessa). Questa ricchezza, presente nel Salento, ma con una buona concentrazione nelle campagne del Salento di mezzo – sarà la protagonista delle tavole dei Ristoranti di Caprarica il 6 e 7 aprile 2019: Oltregusto, Vizio del Barone, Masseria Stali, Piccola Masseria Li Curti, Griglieria Chiusura di Sotto prepareranno piatti e menu per rendere onore al gusto ed alle numerose proprietà organolettiche del tartufo salentino - che nulla ha da invidiare ai prodotti più conosciuti e valorizzati di altre aree d'Italia. Il tartufo - anche quello salentino -  ha effetti fortemente antiossidanti ed elasticizzanti dei tessuti. È un’ottima fonte di magnesio e calcio, con un basso contenuto di grassi ed un altissimo contenuto proteico, molto più alto di quello della carne, visto il suo basso livello di acqua, e parliamo di proteine nobili, di ottima qualità.