Riparte con la seconda sessione di concerti il Festival Muse Salentine, rassegna di musica classica ideata dal discografico belga Charles Adriaennsen, che ogni estate richiama nel Basso Salento un pubblico di appassionati provenienti da tutta Italia e dall'estero e si avvale della collaborazione di artisti internazionali. Nove appuntamenti, dal 14 al 22 settembre, appositamente programmati in un periodo di maggiore pacatezza in cui, passata la frenesia della stagione turistica balneare, il Salento riscopre la sua abituale tranquillità e le temperature miti e gradevoli. Componimenti da camera, repertori vocali e musica antica comporranno il calendario, apprezzato da un pubblico composto anche da turisti stranieri ed anche dagli appassionati giunti appositamente da Francia, Belgio, Svizzera ed Olanda per assistere ai concerti. «Abbiamo voluto destagionalizzare la manifestazione – spiega Charles Adriaenssen - proprio per favorire la crescita di un flusso turistico diverso, pronto a scoprire le potenzialità del patrimonio culturale, artistico ed architettonico della terra salentina, che non è solo mare, sole e buon cibo, ma molto altro». La sala concerti di Palazzo Sangiovanni, in piazza Castello ad Alessano, si conferma l'abituale cornice delle performance che avranno tutte inizio alle 20. Si comincia sabato 14 con il mezzosoprano Eva Zaïcik, accompagnata dall'ensemble Le Consort, composto dai violinisti Théotime Langlois de Swarte e Sophie de Bardonnèche, da Louise Pierrard, alla viola da gamba, e diretto dal fondatore del gruppo, il clavicembalista francoamericano Justin Taylor. In repertorio musiche di Louis-Antoine Lefebvre, Michel-Pignolet de Montéclair, Jean-François Dandrieu, Philippe Courbois, Henry Eccles, Henry Purcell, Georg Friederich Handel e Antonio Vivaldi. Domenica 15 protagonista è la Fondazione Internazionale Yehudi Menuhin, diretta per questo concerto da Mario Villuendas, che suona anche il violoncello, con la presenza di un ospite d'onore speciale: il violinista salentino Alessandro Quarta. In sinergia con Outhere Music e con MUS-E Italia (onlus che, come la Fondazione Menuhin, si occupa dei minori che vivono in condizioni disagiate), ha creato, nell'ambito del Festival, una residenza musicale ad Alessano, dal 9 al 15 settembre. La residenza si chiude con il concerto del 15. Tra i musicisti invitati (Nana Kawamura e David Wlodarczyk, violinisti, Romain Montfort, alla viola, Antonino Talamo e Gioele Balestrini, percussionisti, Sebastiano Forte, chitarrista, Davide Bonetti, alla fisarmonica, ed Eugenia Amisano, vocalist) figurano solisti della Brussels Chamber Orchestra e musicisti proposti da MUS-E Italia. Il 16 settembre è la volta del Busch Trio che esegue l'opera 97 di Ludwig van Beethoven e l'opera 49 di Felix Mendelssohn. Il Busch Trio è considerato uno dei più importanti terzetti di pianoforte a livello mondiale ed ha ottenuto il consenso entusiasta del pubblico e della critica per la sua incredibile verve.  Altro concerto il 17, con la clavicembalista Alexandra Ivanova che interpreta opere di Jacques Duphly, Jean-Philippe Rameau, Anita Mieze e Joseph-Nicolas-Pancrace Royer. Alexandra Ivanova si esibisce regolarmente in tutta Europa ed in Russia. Il suo vasto repertorio spazia dalla musica del XVII° secolo a quella del XXI° con vari strumenti come il clavicembalo, il fortepiano, il clavicordo ed il pianoforte. Poi il 18 è di scena l'Hausmusik Ensemble formato da cinque docenti del Conservatorio «Tito Schipa» di Lecce: Luigi Bisanti e Lucia Rizzello, flautisti, Giuseppe Spedicati, al fagotto, Gabriele Musio, violoncellista, e Corrado de Bernart, clavicembalista e pianista. In repertorio brani di Johann Joachim Quantz, Federico il Grande, Franz Benda, François Devienne e Gaetano Donizetti. Il 20 settembre, le sorelle francesi Chouchane e Astrig Siranossian, rispettivamente violinista e violoncellista, interpretano opere di Maurice Ravel, Daniel Schnyder, Benjamin Attahir e Thomas Demenga. Astrig suona un violoncello Ruggieri del 1676, generosamente prestatole dalla Boubo Music Foundation di Binningen. Il 21 ritorna l'appuntamento divenuto ormai una consuetudine annuale nella manifestazione, con il cinema muto accompagnato dalla musica. Il film proiettato è un'opera del 1920, Der Golem, wie er in die Welt kam, riconosciuto come uno dei capolavori del cinema di Weimar. Diretto da Paul Wegener, che ha anche interpretato il ruolo da protagonista, è noto per i suoi spettacolari set espressionisti e gli stili di recitazione. Racconta la storia della persecuzione della comunità ebraica nella Praga medievale e del suo salvataggio ad opera del rabbino Löw, che crea il miracoloso mostro magico noto con il nome di Golem. L'accompagnamento al pianoforte è della musicista russa Olga Pashchenko, classe 1986, con brani di Alexander Borodin, Niels Gade, Edvard Grieg, Franz Liszt, Felix Mendelssohn, Franz Schubert, Aleksander Scriabin e Richard Strauss. Il Festival si conclude il 22 con la presentazione del nuovo disco dell'ensemble I Bassifondi, composto da Gabriele Miracle, alle percussioni, e da Stefano Todarello, al colascione, alla chitarra battente e alla sordellina, con l'accompagnamento del soprano Monica Piccinini, e diretto dal liutista romano Simone Vallerotonda, considerato dalla critica la rockstar della musica barocca, che suona anche la tiorba e la chitarra barocca. Il repertorio è incentrato sulla Roma del '600, con brani di Giovanni Girolamo Kapsberger, Marco Marazzoli, Tommaso Marchetti, Ferdinando Valdambrini, Girolamo Frescobaldi, Giovanni Paolo Foscarini, Virgilio Mazzocchi e Athanasius Kircher.