Il sentimento d’amore, si sa, sfugge a qualsiasi interpretazione e classificazione, coinvolge e stravolge il cuore e la vita di chi intende accoglierlo, e cambia, cambia col tempo, i luoghi, le esperienze. A vent’anni, così come a trenta o a quaranta, ogni volta che l’amore si affaccia nella nostra vita, tutti noi crediamo sempre sia quello vero, quello giusto, quello eterno. Per poi scoprire che, magari, non è così. È una storia che prende il cuore del lettore quella che Alessandra Politi, imprenditrice, racconta nel suo romanzo «Il coraggio nasce col sole», fresco di stampa per i tipi di Edizioni Esperidi. Una sorta di «libro della vita» quello dell’autrice di Ruffano, iniziato a scrivere vent’anni fa e tenuto nel cassetto sinora. C’è l’amore e i suoi imprevisti di percorso nel romanzo della Politi. Lo sa bene la protagonista Chiara Baroncini, giovane e brillante giornalista, che vive appieno i suoi giorni e si lascia attraversare e plasmare dall’amore, in modo sempre più netto, consapevole, certo. Cade e si rialza Chiara, affrontando la durezza della vita con l’unica arma di cui dispone: la sua immensa fiducia nella persona amata. Il suo è un continuo donarsi, come donna prima e come madre poi, lungo un percorso in cui l’amore sincero e totale ribalta ogni teorema. Perché in fondo l’amore è l’unica forza che rompe gli argini delle convenzioni e abbatte le dighe delle convinzioni, scavando fossi profondi dentro di noi con la sua grande forza. E ci salva. Alessandra Politi, laurea in Lettere Moderne presso l’Università del Salento, vive a Ruffano dove esercita da circa vent’anni la professione di dirigente d’azienda e interior designer. La sua innata e profonda passione per la scrittura l’hanno condotta qui, al suo primo romanzo. Spiega l’autrice: «È un libro pervaso da un pensiero sull'amore, non una teoria, giacché l'amore sfugge a qualsiasi interpretazione e classificazione e lascia un messaggio per dire che l’amore è per le persone, per i momenti, per i luoghi e cambia con noi, col tempo, con le esperienze, con le gioie e i dolori che la vita ci riserva, formandoci, temprandoci, plasmando una figura di noi via via sempre più netta, precisa, consapevole. Quando abbiamo detto “ti amo” a 20 anni, abbiamo creduto fosse vero... Così a 30, e a 40... ma non è stato mai uguale, sempre nuovo e sempre diverso. Abbiamo creduto tutti fosse per sempre, per poi scoprire che non era così. Tutti si ritroveranno un po' in qualche frase, in un episodio, in una speranza, perché il linguaggio dell’amore è universale. La storia nasce negli anni universitari – aggiunge Alessandra Politi - e subito dopo. Non ho deciso di scrivere un romanzo, ma è venuto fuori da sé, in modo naturale... Scritto a penna, sui quaderni e poi riscritto al computer e lì corretto e rivisto. Poi, per varie vicissitudini, è rimasto per anni chiuso in un cassetto».