Ci aspettavamo una partita piacevole contro un avversario che come il Lecce preferisce giocare anzichè difendersi, ma l'Atalanta conferma di essere una delle squadre più forti del torneo. La squadra di Gasperini gioca spesso a memoria, ogni quattro-cinque azioni che riesce a portare a termine va in rete, mentre il Lecce, pur essendo coraggioso, non riesce ancora a trovare continuità nel gioco espresso.

Nella gara d'inaugurazione del nuovo stadio (ristrutturato come a Lecce), il Gewiss Stadium, Zapata, Gomez e Gosens mettono a tappeto i giallorossi che, con Lucioni a fine partita, trovano la rete della bandiera, inzuccata su perfetto cross di Falco, e grazie a Gabriel non rimediano un passivo più pesante. Eppure, lo ribadiamo, il Lecce non è stato a guardare, non si è fatto mai schiacciare completamente dagli avversari e la prima rete è stata praticamente un regalo tra Lucioni e Rispoli.

Andiamo avanti, contro i nerazzurri non si poteva fare di più, ora la sosta per la nazionale ci consentirà di recuperare alcuni giocatori e di migliorare alcune situazioni di gioco in vista della trasferta contro il Milan. L'assetto della squadra c'è, il gioco pure, occorre migliorare in attacco, essere più concreti in zona gol e lavorare sui pericolosi cali di tensione. Ci sembra inutile criticare Rispoli o Liverani come gli artefici della disfatta, non ci sembra esatto nè giusto. Considerato che siamo una matricola di serie A, che gioca a calcio senza timore su tutti i campi, costruita con un budget societario limitato e che ci regala reti e spettacolo, dovremmo essere fieri dei giallorossi.                                                                                Atalanta-Lecce 3-1;

 

Stefano Bonatesta