L'arma strategica che più si addice al Lecce calcio, al di là di velleitari e controproducenti sistemi di gioco offensivi-difensivi, resta il contropiede, da porre come base tattica del proprio atteggiamento in campo.
Il match di Napoli lo ha sancito ulteriormente dipanando le residue incrostature di fumose disposizioni a "viso aperto" condite da un gioco a "ragnatela", improprio per questi giocatori.
I nuovi arrivati non hanno alterato per niente tale caratteristica inserendosi efficacemente in un modulo che richiede una raccolta difensiva dell'intera squadra, per poi ripartire in spazi larghi cercando di infilare gli avversari di turno.
Proprio con questa predisposizione i giallorossi hanno messo ko il quotatissimo Napoli, finito per leccarsi le ferite per un incredibile flop interno.
Come sempre detto e ribadito, a supportare questa strategia operativa concorrono anche altri fattori quali lo spirito giusto, una manovra semplice, lineare e veloce, una tecnica appropriata, la convinzione di poter competere con chiunque.
La sostanza della prova gagliarda e vincente per 3-2 al "San Paolo" viene sintetizzata in queste poche parole ricchissime di contenuti.
Gli interpreti principali in chiave offensiva del successo salentino, senza nulla togliere al collettivo unanimamente meritevole, sono stati Filippo Falco, vero trascinatore, Saponara, per delle giocate preziose, il match winner Lapadula, pronto per la duplice stoccata in rete.
Compattezza, determinazione, attenzione massima, interventi precisi, tolta qualche comprensibile sbavatura, hanno contraddistinto invece l'intero pacchetto difensivo, sostenuto dalla mediana, pronta a raccogliersi e ripartire.
Nonostante la netta superiorità dei suoi uomini, Gattuso si è trovato a dover raccogliere i cocci di una sconfitta che fa male, suggellata nel finale dall'eurogol di Mancosu su punizione.
La strada per la salvezza viene nuovamente spianata da un iter obbligatorio quanto efficace; sta a noi rifiutare le solite deviazioni fantasiose che conducono verso caotiche pericolose scivolate.