Volano gli aquiloni, volano nel cielo, tra le nuvole, disegnano traiettorie impossibili, si perdono in alto nell’azzurro immenso “sublimandosi” nell’arte di Bruno, astratta, cinetica e contemporanea, libera di creare, di dare forma e dimensione alla tela. Estroflessioni, spesso monocromatiche, tagli modulari, danno tridimensionalità alle sue opere, belle dal punto di vista estetico, spaziali e concettuali ad una lettura più attenta, “trasposizione” di quel sentirsi libero che l’artista cerca e trova nella sua continua ricerca creativa. Un gioco, un espressionismo astratto, dare forma e corpo alle tele, effetti ottici tra chiari e scuri che suscitano svariate interpretazioni artistiche, Bruno spazia dalle estroflessioni ai tagli modulari, ma crea, plasma, produce, da bravo artigiano dell’arte che si misura con svariate tecniche, anche opere illuminate, pieghe di colore, poesia del colore (la brillantezza dei colori si esalta sugli sfondi neri dell’opera), intrecci, fili d’arte, collages, opere di sabbia, impronta natura, galassie e fondali marini. Un’esplosione creativa di colori, di luci, di ombre, di fantasia, che evoca il concetto spaziale, come fosse la luce a dipingere il quadro nella tridimensionalità delle sue opere, un volo spaziale che rende libero l’artista. Perchè è così che si sente Bruno, "libero", quando da vita alle sue tele.
Oronzo Bruno nasce nel 1955 a Castrì di Lecce, vive e lavora a Lecce. Attualmente è un artigiano in pensione, dopo una vita spesa nel suo negozio di cornici e tendaggi, divenuto Galleria Bruno Arte negli ultimi anni di attività. La sua ultima personale, "Estroflessioni", si è svolta nell'ex Conservatorio S. Anna di Lecce dal 6 al 30 luglio del 2017. Si è dedicato all'arte non in modo costante, i suoi esordi vanno lontano nel tempo, autodidatta, gli è sempre piaciuto disegnare fin dai tempi della scuola, poi durante gli anni del militare ha iniziato a dipingere ad olio su tela, prevalentemente paesaggi salentini (marine, campagne, monumenti storici) e paesaggi immaginari. La prima mostra personale nel 1983 a Castrì fu un successo con tutte le opere esposte vendute, poi più nulla per tanti anni. Ma forse era destino che la sua vena artistica dovesse esplodere nuovamente, come il magma dei vulcani. L'occasione si è presentata nel 2011, nel suo negozio, quando un suo cliente, un avvocato, si è presentato con una tela di Bonalumi di piccole dimensioni per farla incorniciare. E' un aneddoto che Bruno racconta volentieri, con la luce negli occhi. L'avvocato in questione gli chiese, tra il serio e il faceto, se "sei capace a farlo", la risposta di Bruno fu pronta, disse: "che ci vuole a farlo", spiazzando l'avvocato che replicò quasi in tono di sfida: "e fallo". Da una semplice estroflessione su tela di Agostino Bonalumi si è aperto un nuovo mondo, che ha portato Bruno a ideare nuove forme sulle tele. Bonalumi, Fontana, Castellani, Amadio, come altri artisti contemporanei sono suoi punti di riferimento, ma la creatività di Bruno non lascia spazio al già visto e sperimenta forme nuove, con materiali vari, colori acrilici, tele, fili di spago e sabbia, lasciandosi guidare dalla sua sensibilità artistica. Si definisce un artista, un creativo e non un pittore. I pittori, afferma, sono quelli bravi, quelli dalle indubbie capacità tecniche, i figurativi classici. Ma Bruno da quel momento, dopo quell’incontro fatale e fausto, nei ritagli di tempo nel suo negozio, crea, gioca con i colori e le tele, sperimenta, costruisce prototipi, con l'entusiasmo di un bambino, non si ferma più, lavora d'istinto senza sapere cosa farà, cosa inventerà, come si concluderà l'opera. Partecipa a varie collettive, propone le sue personali tra Lecce e Roma. Sue opere sono presenti in tante collezioni private e si possono vedere presso la Galleria Arca e la Galleria Germinazioni a Lecce, presso lo studio "Luoghi comuni" a Roma, online su Gigarte, PitturiAmo e sul suo sito web Galleria Bruno.com. Sue tele sono state vendute all'asta dalla Casa d'aste Babuino di Roma, ha una sua quotazione di mercato. La creatività di Bruno non si ferma qui, c'è la sua altra grande passione che lo porta ad ideare e costruire aquiloni spettacolari, acrobatici e statici. Ha partecipato a vari Festival aquilonistici, a Marsiglia, a Cervia, mentre il suo Festival "Salento d'amare" è giunto all'8va edizione a Gallipoli. Porta avanti da anni l'associazione "Rosadei20", anche questa passione ha una bella storia dietro, quando suo nonno gli costruì un aquilone a sette anni, poi lui a distanza di anni ne ha costruito uno per la figlia di sei mesi e da quel momento non si è fermato più. Aquiloni bellissimi, dalle forme più bizzarre, di piccole e grandi dimensioni, alla vista dei quali ci si chiede come facciano a volare. Poi si rimane sbalorditi quando li si vede volteggiare nel cielo, come le sue Frecce Tricolori. Con i suoi grandi aquiloni è stato anche un pioniere del kytesurf salentino, ma questa è un’altra storia. Creativo, ingegnoso, irrefrenabile, questo è Oronzo Bruno, un artista che vola libero nella sua arte.
Stefano Bonatesta