Ancora una brutta serata per il Lecce, che incespica come al solito in alcuni errori e si fa beffare dai blucerchiati al "Via del Mare". Doveva essere la partita della svolta e invece il Lecce non si ridesta: siamo sempre più nelle sabbie mobili della retrocessione. Non tutto è perduto, non bisogna cadere nell'errore della rassegnazione, nella crisi psicologica, c'è ancora lo spazio ed il tempo per recuperare, nove partite al termine da giocare con il massimo impegno. "C'è delusione, è normale" afferma mr Liverani, ma uno scossone positivo ci vuole, bisogna continuare a lottare per la salvezza, a far sognare i tifosi.

Contro la Samp del veterano Ranieri, uno che il calcio lo può insegnare, si poteva fare di più. Il tecnico romano è stato abile a far girare a vuoto i giallorossi tenendoli lontano dalla porta. Eppure l'avvio era promettente, Meccariello ha sfiorato il vantaggio di testa, poi lentamente la fatica e il caldo hanno inciso sull'andamento della partita. Tre rigori concessi dall'arbitro Rocchi hanno decretato il risultato finale a favore della Sampdoria. E' inutile recriminare, o protestare sul fallo di espulsione a favore non concesso, o su un rigore dato poco evidente. Le partite si vincono comunque sul campo. Il miglior possesso palla del Lecce non si è concretizzato.

Nel primo tempo, con la difesa a cinque e senza punti di riferimento in attacco con Saponara e Falco in campo, il Lecce avrebbe dovuto spingere di più. Purtroppo la sfortuna ci ha messo del suo con il rigore parato da Gabriel e respinto dalla traversa in rete al 40'. Nel secondo tempo si è rivisto Farias in campo, il brasiliano ha cercato di guidare l'assalto finale, con Babacar e Barak che hanno sfiorato il pareggio. Non è andata bene. Adesso tutto è più complicato, è inutile nasconderlo, ma ci sono ancora 27 punti a disposizione, sono tanti, vediamo di racimolare qualcosa a Sassuolo, quasi salvo, nella prossima partita e poi in casa ospiteremo la Lazio in corsa per lo scudetto. Non sarà facile.                                             Lecce-Sampdoria 1-2;

Stefano Bonatesta