Si è concluso nei giorni scorsi, nel giardino esterno dell’Istituto Comprensivo «Vittorio Bodini» di Arnesano il progetto «Inedita», il laboratorio della canzone ideato e realizzato da «Fiabimbando» di Francesco Manganaro (tutor la professoressa Adriana Brizio) sostenuto dal Comune di Arnesano, dal sindaco Emanuele Solazzo, dall’assessore alla Pubblica istruzione Massimiliano Mezzanzanica e dalla professoressa Lory Natale, dirigente dell’Istituto. Presenti la stessa dirigente, il vicesindaco Marco Petrelli e i genitori degli alunni ed alunne coinvolti nel progetto. I ragazzi e le ragazze partecipanti si sono esibiti in un concerto dal vivo, eseguendo canzoni composte dai ragazzi stessi, coadiuvati da Manganaro durante il laboratorio annuale. Per le ragazze ed i ragazzi un’esperienza che si consolida di anno in anno. Questa è infatti la terza edizione, che l’amministrazione comunale di Arnesano e la dirigente promuovono all’interno della proposta didattica annuale. Nelle varie fasi del laboratorio, infatti, i ragazzi scrivono canzoni, che imparano poi per eseguire, e poi registrano in studio con strumentazione semi professionale. Il laboratorio è stato realizzato a scuola, presso la sede di via Baracca. Destinatari alunne ed alunni delle classi prime, seconde e terze di scuola secondaria di primo grado. Durante la manifestazione è stato proiettato un video, che raccoglie alcuni tra i momenti più significativi dei tre anni di percorso, in riferimento alle varie fasi del progetto, momenti di gioia, di spensieratezza, di lavoro di cooperazione. Ci sono una svariata gamma di sentimenti, che i ragazzi e le ragazze sono stati capaci di mettere a nudo, con grande naturalezza, semplicità ed ironia. Quest’anno il tema dominante del progetto è stato il bullismo. Le ragazze e i ragazzi sono evidentemente molto coinvolti in questo fenomeno, che dai più piccoli fino ai grandi, purtroppo, caratterizza i rapporti tra coetanei. Il problema molto spesso si manifesta a causa di relazioni di amicizia sbagliate o fuorvianti, modelli negativi che provengono da cattivi maestri di cinema ed animazione, maleducazione diffusa, e spesso la persistenza di pregiudizi. La canzone realizzata durante il percorso si chiama «Accordi e disaccordi». È un brano fresco, molto giovane, che rivela i profondi sentimenti di chi spesso, nel ricercare i veri amici, si imbatte, al contrario, in un muro di disagio, ma con coraggio, insiste nel far prevalere i buoni sentimenti. «Il laboratorio “Inedita” rappresenta ormai un appuntamento fisso per i nostri alunni e per le loro famiglie», ha dichiarato la dirigente durante la serata, che è stata per le ragazze ed i ragazzi partecipanti, una ventata di spensieratezza, rappresentando, per molti, un modo per uscire da casa e ritrovare vecchi e nuovi amici, dopo il lungo periodo di chiusura, dovuto al lockdown. «A conclusione del percorso – ha proseguito - si può considerare davvero entusiasmante il risultato conseguito in termini di ricchezza di contenuti, di autentica passione e partecipazione attiva da parte dei ragazzi del gruppo, che hanno dimostrato, in ogni fase del lavoro, curiosità, interesse e soprattutto partecipazione sempre entusiastica». Ha aggiunto poi la professoressa Adriana Brizio, docente del «Bodini», impegnata in questo percorso extrascolastico sin dalla prima edizione: «Molto stimolante risulta, inoltre, dare ai giovanissimi la possibilità di aprire con loro un dialogo sincero, in modo da non far mancare loro un riferimento stabile, che li porti alla riflessione e all’apertura all’altro, con spirito di accettazione e non di giudizio. E soprattutto poter comunicare con loro, facendoli sentire importanti, e non permettere che si chiudano in se stessi, rifiutando la compagnia, per paura di restare soli». Dice Francesco Manganaro, organizzatore di Inedita, cantautore leccese e presidente dell’Associazione professionale «Fiabimbando»: «Il laboratorio rappresenta , tra le altre cose, per i ragazzi partecipanti, un ponte ideale tra scuola ed extrascuola, come una lettera aperta in cui le ragazze ed i ragazzi , coadiuvati dal docente, possano “mettano in mostra” le proprie capacità, come possibilità aggiuntive alle attività lavorative e artistiche. Ma , come un ponte, perchè sia stabile, deve essere costruito su basi solide, allo stesso modo, la possibilità di esternare i propri pensieri, e le emozioni più profonde mettendo insieme parole e musica, deve necessariamente poggiare su sentimenti autentici, appunto la buona educazione, il rispetto nei confronti di chiunque, del “diverso da noi”, l’assenza di pregiudizi. Valori solidi che oggi sembrano fuori moda, e quasi del tutto scomparsi». Infine, il vicesindaco Marco Petrelli ha auspicato che l’iniziativa possa proseguire, dal momento che si è notato, in questi tre anni, un graduale aumento dei ragazzi partecipanti di anno in anno, sempre più numerosi. «Abbiamo notato – dice - con grande piacere, che i ragazzi, dopo aver lasciato la scuola media tornano volentieri a scuola per frequentare il corso “Inedita”».
Successo per «Inedita», piccoli cantanti alla ribalta
- Giuseppe Pascali
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