Due eventi di sangue sconvolgono i giorni che precedono il Palio a Siena, tingendo la «carriera» di giallo. Misteri e delitti si incrociano con trame massoniche nel romanzo di Francesco Tornesello «Gli zoccoli sul piatto», edito per i tipi di Musicaos, dove la suspense prende per mano il lettore e lo accompagna per tutto lo scorrere delle vicende, ossia dal 29 giugno, giornata delle «batterie», sino al 3 luglio, quando ormai la «carriera» dedicata alla Madonna di Provenzano si è chiusa, il «Cencio» è in bella mostra nella sede della contrada, le urla dei contradaioli si sono spente e si guarda già al prossimo Palio, quello dell'Assunta. Tutto è ormai passato, ma non per il commissario Luca Martini, giovane ufficiale di stanza al commissariato senese, nelle cui mani è un groviglio di situazioni no proprio cristalline. È proprio quel 29 giugno che Achille, il migliore tra i cavalli scelto per correre il Palio, muore in uno strano incidente, durante la prima prova. Ma il secondo evento sarà ancora più terribile: il celebre notaio Fineschi viene rinvenuto cadavere sulla tromba delle scale della sua abitazione con una strana ferita sulla fronte che sembra rimandare ad un ferro di cavallo. Su entrambi i casi indagherà Martini, coadiuvato dal fedele ispettore Guido, le cui origini sono salentine, e dalla dottoressa Teresa Suma, sostituto procuratore. Il commissario Martini, grazie al suo intuito e anche all’aiuto provvidenziale dei suoi amici «esperti» di cose senesi, passate e presenti, cercherà di fare luce nella costellazione di indizi e piste da seguire, tra le ingerenze di massoneria e servizi segreti, in una girandola in cui i «poteri forti» si mescoleranno ai fatti criminosi della provincia. «Gli zoccoli sul piatto» è un giallo che ha la capacità di unire i pregi di un ritmo incalzante ai modi informali, ma efficaci, di Luca Martini, portando sulla scena, per il lettore, un nuovo commissario. Siena viene proposta in tutta la sua delicata bellezza, senza ostentazioni o ridondanti scelte olografiche. La si annusa nei suoi profumi e la si riconosce da un'inflessione linguistica ben costruita e mai marcata. Tornesello poi, abbina al libro un piccolo glossario sul Palio, utilissimo per chi non è proprio dentro con le «cose senesi», in particolare con la corsa per eccellenza che da secoli affascina il mondo. Francesco Tornesello, nato a Maglie nel 1945, psichiatra, ha frequentato la facoltà di Medicina e Chirurgia a Siena, sviluppando un forte legame affettivo e culturale con quella città. Dal 1972 al 1978 ha lavorato presso l’ospedale psichiatrico di Volterra, partecipando alle esperienze più avanzate di operatività antimanicomiale. Nel 1974 è tra i fondatori di Psichiatria Democratica, a Bologna. Dopo una breve parentesi presso l’O.P. di Nocera Inferiore inizia a lavorare nel Salento, fino a ricoprire il ruolo di direttore del locale Dipartimento di Salute Mentale. Ha pubblicato sulle principali riviste italiane. Attualmente in pensione, presta consulenza per alcune comunità di riabilitazione psichiatrica ed è titolare di un blog di psichiatria, «La Torre e l’Arca». Nel 2008, ha curato la realizzazione del documentario «Juliet: tutti sulla stessa barca» di Gianni De Blasi, reportage del viaggio a vela da Otranto a Corfù di 5 ospiti di una comunità riabilitativa, che ha partecipato a numerosi festival ed è stato selezionato per i David di Donatello. Ha pubblicato due libri «Alla fine dell’arcobaleno» (Besa Editrice) e «La logica della spirale» (ETS edizioni).