Tempo di Natale, per i bambini la festa più bella dell'anno, tempo di attesa e di avvento, di tradizioni e regali, di presepi ed alberi di Natale, di dolci e cenoni, di tenerezza e solidarietà, di luminarie e shopping, di feste e giochi, di povertà ed opulenza. Quest'anno giunge un po' sottotono, Natale ai tempi della pandemia, parafrasando il celebre romanzo di Marquez, sappiamo che sarà un Natale atipico, con un’atmosfera surreale più che magica. Un Natale dove proveremo a scoprire l'essenziale e non il superfluo, le cose che contano. In molte delle nostre case si allestiscono il tradizionale presepe e l'Albero di Natale. Il Presepe è un immagine artigianale di pace, disse Papa Francesco lo scorso anno, un Vangelo domestico, che ci ricorda che Gesù viene nella nostra vita. Questo è il vero significato del Natale, riscoprire la pace e la solidarietà verso tutti, mettendo da parte il superfluo, l’effimero.

La bellezza e la tenerezza del presepe francescano, nella sua semplicità terrena, a rappresentare la nascita del bambino Gesù. In una umile grotta adibita a stalla dai pastori, un bue, un asinello, la nuova famiglia, con il bambino adagiato nella paglia della mangiatoia. Purtroppo quest'anno per motivi di sicurezza non potremo vedere i presepi Artistici e Viventi nei paesi, né i caratteristici mercatini di Natale come la fiera dei pupi e quelle di S. Lucia, non andremo a Tricase, a Sanarica, a Caprarica, al Duomo di Lecce e altrove per le restrittive misure in vigore. Un sacrificio che è giusto fare, per tutelare la salute di tutti. Un Natale distanziato e con le mascherine non è un Natale spento, anzi speriamo che sia più vero ed autentico. In città e nei paesi si possono comunque vedere le luminarie, come l'albero di Natale in piazza S.Oronzo a Lecce.

Il tutto ridimensionato, senza sfarzo, più intimo, ci auguriamo più speciale, per ritrovare quei buoni sentimenti sopiti dalla fretta e dal consumismo. I più appassionati possono scoprire dei bei presepi artistici nelle Chiese di Lecce e provincia, o andare a rivedere quei presepi artistici permanenti, magari telefonando prima di partire. Ci dobbiamo accontentare di trascorrere un Natale più tranquillo, con poche persone, magari più sentito, più spirituale. Un Natale in trincea, nel rispetto delle norme, solitario, senza scordare gli oltre 60mila italiani che non lo festeggeranno affatto, per non parlare di quanti non ce l’hanno fatta nel mondo, un Natale ai tempi della pandemia, speriamo più sereno e solidale, in un 2020 da dimenticare e da cui ripartire, senza lasciare indietro nessuno, nel rispetto di tutti, con un brindisi autentico, non pirotecnico, al nuovo anno. Buon Natale a tutti.                      (di S.B.)